A trovarlo è stato uno dei figli, che non riusciva a mettersi in contatto con lui. Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente di Visibilia Editore, la società fondata dalla ministra Daniela Santanchè e nel mirino della magistratura, si è tolto la vita. Si è ucciso, sparandosi un colpo di pistola (regolarmente detenuta) nella notte tra sabato e domenica, nella sua abitazione a Milano in via Spadolini, affidando a un biglietto i suoi ultimi pensieri.
Giovedì scorso aveva partecipato a una riunione del Cda di Visibilia Editore. Ruffino era un manager d’esperienza, con un passato, tra le altre cose, nel Cda di FerrovieNord, Fiera Milano e Milano Serravalle Engeenering. Ma soprattutto una grande capacità nella gestione dei condomini. Tanto che aveva fondato Sif Italia, società quotata a Euronext Growth Milano, diventando in Italia il primo amministratore di condominio ad avere uno studio di amministrazione condominiale quotato in borsa. Ad ottobre del 2022 era subentrato in Visibilia Editore, rilevando le quote della senatrice di Fdi e ministra del Turismo Daniela Santanchè. Ruffino aveva appena compiuto 60 anni lo scorso 24 luglio. Sull’accaduto indagano la polizia e la procura di Milano ma ci sarebbero già pochi dubbi sulla volontarietà del suo gesto. Molto probabilmente sarà disposta comunque l’autopsia. Ruffino non era mai stato indagato e non sarebbe mai stato sentito dai pm nell’ambito dell’inchiesta in corso su Visibilia.
Nato a Milano nel 1963 è stato esponente dell’Udc milanese fino al 2009 quando, da segretario milanese del partito all’epoca guidato da Lorenzo Cesa, venne rimosso dall’incarico dopo che sostenne l’allora candidato del Pdl Guido Podestà alla presidenza della Provincia di Milano accusando il suo partito di essersi spostato troppo a sinistra. Nel 2018 Ruffino era stato assolto dalla Corte di Cassazione “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Dopo l’assoluzione, venuta al termine di 7 anni di processi, Ruffino commento’ la vicenda dicendo di aver «provato vergogna, un sentimento che annichilisce e trascina in basso. Per rispetto dell’attività degli inquirenti ho soffocato per tutto questo tempo le mie urla di innocenza di fronte a un reato fantasioso, subendo in silenzio minacce e ritorsioni professionali che mi hanno toccato nel profondo».
domenica, 6 Agosto 2023 - 22:53
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