Il Governo tassa le banche, dagli extraprofitti introiti per 2 miliardi destinati a mutui e tasse. Banche giù in Borsa

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Dopo la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, arriva a sorpresa quella per le banche. A stabilirla è stato il Consiglio dei ministri di ieri sera. Nel decreto Asset appena approvato, il prelievo sugli extraprofitti delle banche (quasi tutte quotate in Borsa) – stando a fonti di Governo – dovrebbe portare alle casse dello Stato più di due miliardi.

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«Il ministro Giorgetti ha portato in Cdm una norma di equità sociale – spiega il vicepremier Matteo Salvini – che è un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti andranno a due voci: aiuto per i mutui prima casa sottoscritti in tempi diversi dagli attuali e taglio delle tasse».

Secondo il leader leghista «l’innalzamento dei tassi voluto dalla Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori che hanno depositi sui conti correnti. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extra profitti multimiliardari delle banche».

E, allora, rincara su Twitter Salvini è evidente che il provvedimento sia una misura «di buon senso».

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Certamente si tratta di una sorpresa assoluta. Appena a giugno scorso il ministro dell’Economia Giorgetti, che ieri era atteso in conferenza stampa e invece non si è presentato, aveva escluso una simile manovra: «Non abbiamo in cantiere nessuna tassazione sugli extraprofitti», aveva detto.

Una sorpresa amara per le banche che stamattina in Borsa hanno fatto registrare un vero e proprio tonfo. Questa mattina i titoli del comparto sono tutti in deciso calo zavorrando il Ftse Mib che perde l’1,8%, dopo aver toccato anche oltre il -2%. Banca Mps perde il 9,13%, Bper l’8,9%, Intesa Sanpaolo l’8,11%, Banco Bpm il 7,27%, Unicredit il 6,3% e Mediobanca il 3,4%, quando Fineco è in calo del 6,5%, Banca Mediolanum del 4,7% e Banca Generali del 2,5%.

Come funziona la tassa
Ma come funiziona questa tassa? La tassa sugli extraprofitti bancari varranno sui bilanci 2022 e 2023, quindi è pure retroattiva. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 «eccede per almeno il 3%» il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 col 2022.

L’imposta straordinaria, prevede ancora la norma, è versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2024. I soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio effettuano il versamento entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. Per i soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, se il termine di cui ai primi due periodi scade nell’anno 2023, il versamento è effettuato nel 2024 e, comunque, entro il 31 gennaio.

L’imposta straordinaria non sarà deducibile ai fini di quelle sui redditi e di quella regionale sulle attività produttive. Ai fini dell’accertamento, delle sanzioni e della riscossione dell’imposta straordinaria, nonché del contenzioso, si applicano le disposizioni in materia di imposte sui redditi. Le maggiori entrate derivanti dal prelievo verranno iscritte in un fondo per essere destinate al finanziamento delle misure di cui all’articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 maggio 2021, n.73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.

martedì, 8 Agosto 2023 - 10:17
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