Nuovo ritocco al codice penale. Sull’onda dell’emergenza incendi, il Consiglio dei ministri – all’interno del decreto ‘Omnibus’ approvato ieri sera – riscrive l’articolo 423bis e aumenta le pene per chi mette a fuoco boschi o vivai forestali destinati al rimboschimento. La pena base minima non sarà più 4 anni bensì 6 anni.
Per i roghi dovuti a colpa e non a dolo, la pena minima sale da uno a due anni. Aumento di un terzo della pena e fino alla metà, quando il piromane ha agito per trarne profitto per sé o per altri, o con abuso dei poteri o con negligenza nell’esecuzione di incarichi o servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi.
L’intervento del Governo in tal senso, osserva il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco «è segno della solida volontà del Governo di contrastare questa minaccia per preservare la nostra preziosa natura, le risorse ambientali e le vite umane messe a rischio da incendiari senza scrupoli». «I roghi dolosi sono un crimine dagli effetti devastanti ben oltre le immediate conseguenze, e l’inasprimento delle pene invia un potente segnale a chiunque sia tentato di commettere tali azioni e dimostra che la nostra società non intende tollerarle – aggiunge Prisco – Si tratta di una misura rafforzata a protezione dell’ambiente, della sicurezza pubblica e della coesione della nostra comunità nazionale». Prisco, tuttavia, invoca anche un potenziamento delle «attività di prevenzione, educazione e consapevolezza per fermare il fenomeno dei roghi dietro ai quali c’è sempre più la mano dell’uomo». Il fine ultimo deve essere quello di «preservare l’economia di gran parte del territorio nazionale, che, come nelle ultime ore in Sardegna, va in fumo in poche ore per incendi dolosi alimentati dalle condizioni climatiche che rendono oltremodo difficili e purtroppo rischiosi, gli interventi dei Vigili del Fuoco e degli altri soccorritori».
La novità è stata commentata positivamente da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde, che nell’agosto del 2000 da ministro dell’Agricoltura fece approvare con decreto legge l’introduzione nel codice penale il reato di incendio boschivo, il 423bis: «Ricordo che il 423bis è l’unica norma penale introdotta nel codice da un ministro dell’agricoltura. Dovetti insistere e assumermene la responsabilità, oggi la sensibilità è aumentata ed è bene inasprire le pene per incendi dolosi ma resta il problema di identificare e arrestare gli incendiari e di ottenere delle giuste condanne».
martedì, 8 Agosto 2023 - 16:14
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