I progetti che salteranno sono numerosi, le grandi metropoli le più penalizzate. Napoli, poi, è in cima alla lista delle città che dovrà fare i conti con il taglio alle risorse più consistenti. Openpolis scatta una classifica del ‘definiziamento’ del Pnrr stabilito dal Governo ed evidenzia i soldi che verranno sottratti alle città per progetti anche già approvati e, sulla carta, finanziati. Napoli si aggiudica il primo posto delle realtà penalizzate, con 824,8 milioni di euro perduti. Seguono Roma con 718,3 milioni e Torino (493,6 milioni). Se però consideriamo la percentuale di fondi “persi” rispetto a quanto inizialmente previsto, il danno più significativo lo registra la provincia di Pistoia (-67,7%). Seguono Biella (-66,7%) e Alessandria (-65,1%).
Numeri che consentono di comprendere l’agitazione che si respira sui territori.
A Napoli, come noto, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (ossia coinvolgendo maggioranza di centrosinistra e minoranza di centrodestra) una mozione al Governo per chiedere di non perdere i fondi previsti per progetti di riqualificazione di Scampia e la zona di Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Il Pd partenopeo, inoltre, ha tenuto una conferenza stampa per far sentire la sua voce. Presente il senatore e commissario del partito in Campania Antonio Misiani che ha voluto sottolineare come «il nuovo piano del Pnrr presentato dal Governo Meloni e dal ministro Fitto colpisce pesantemente comuni ed enti locali». «E’ un taglio che ha ricadute molto pesanti per il Mezzogiorno e per la Campania, che hanno costruito nel piano un volano di possibile ripartenza e però affrontano ora le scelte penalizzanti dal Governo», ha detto Misiani.
«In Campania – ha spiegato Misiani – sono localizzabili progetti per 11,5 miliardi di euro. Perciò partiamo da qui per denunciare che in questi dieci mesi da parte del governo Meloni è mancato il lavoro quotidiano per costruire quel gioco di squadra richiamato dal presidente Mattarella. Siamo invece di fronte a una proposta di revisione tardiva, sbagliata e politicamente orientata a tagliare i progetti degli enti locali e non dei ministeri, al contrario del fatto che le piattaforme indipendenti dicano che i ritardi sono nei ministeri e non negli enti locali». Per Misiani «ora siamo al rischio del gioco delle tre carte sostituendo con l’Fsc il Pnrr: sarebbe uno scippo che arriva dopo la cancellazione del reddito e l’autonomia differenziata, tutti e tre sono fattori contro il Sud. Il piano deve essere non di destra o di sinistra, ma per il Paese. Il ministro Fitto non colloquia prima di prendere provvedimenti, ma convoca le parti sociali all’ultimo miglio. Chiediamo invece invece di recuperare un disegno condiviso nazionale».
«Se l’intenzione del Governo Meloni è di sopperire allo scellerato taglio dei fondi del PNRR finanziando quei progetti con i soldi destinati alle Regioni nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione stiamo assistendo al secondo grande furto ai danni del Mezzogiorno dopo l’autonomia differenziata», ha dichiarato Mario Casillo, capogruppo regionale della Campania del Partito Democratico. Per Casillo le decisioni del Governo di riforma del Pnrr «è una scelta che danneggia fortemente le nostre comunità e che mette seriamente a rischio quei progetti di messa in sicurezza, finalizzati alla rigenerazione urbana e al miglioramento della qualità della vita. Un taglio lineare che in diversi casi interesserà cantieri già in via di attuazione. Penso alla realizzazione di un unico lungomare della Costa Vesuviana, al sistema di metropolitana leggera dei comuni della fascia a nord di Napoli. Ma anche a quei progetti che interessano l’edilizia popolare che insistono soprattutto nelle periferie delle nostre città: pensiamo a Scampia, ma anche agli interventi nella zona orientale di Barra, San Giovanni e Ponticelli. Una scelta inaccettabile e che come Partito Democratico continueremo a contestare».
Nella città di Napoli il capogruppo del Pd nel consiglio comunale cittadino Gennaro Acampora i tagli faranno molte vittime: «Questi tagli riguarderanno progetti di rigenerazione urbana a Napoli delle periferie, dalle Vele, a Taverna del Ferro a Scampia e a San Giovanni e anche progetti a Ponticelli. Tre progetti che erano in fase molto avanzata con i cittadini che pensavamo già alla prima pietra. Ma c’è anche il taglio di 4 milioni per la piscina Galante a scampia, gli educandati a Piazza Miracoli, gli interventi idrogeologici in città, ma anche sui beni confiscati dalla camorra alle Fontanelle alla Sanità, i lavori a via Tiberio, alla Duchesca, agli Orti Urbani a Montagna Spaccata nel quartiere di Pianura. Serve una mobilitazione, non si può essere morbidi con le scelte di questo governo, dobbiamo provare a fare questa battaglia in modo unanime anche a Roma». Loredana Raia, consigliere regionale in Campania, parla della mancanza ora di fondi per «il progetto della Litoranea e della Cittadella dello Sport a Torre del Greco, ma anche sugli interventi dei Comuni programmati insieme».
mercoledì, 9 Agosto 2023 - 08:02
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