Calci e schiaffi alla compagna anche quando era incinta. La donna ha denunciato le violenze, e l’uomo è stato arrestato dai carabinieri. «Una vita infernale» sintentizza il gip di Napoli, che ha firmato il provvedimento dei domiciliari per il 38enne, residente a Chiaia.
Come si legge sul Corriere del Mezzogiorno, il giudice nell’ordinanza parla di contesto «assolutamente malato, con un comportamento dell’indagato venato di crudeltà e totale dispregio della persona umana che gli viveva a fianco». Un uomo che ha agito con «inaudita violenza» e in «assenza di ogni segno di resipiscenza (…), incurante delle ripercussioni penali (…) evidentemente perché confidente della situazione di soggezione in cui la sua vittima viveva da tempo».
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I fatti risalgono alla primavera del 2021, quando l’uomo ha cominciato a maltrattare la compagna, ingiuriandola con frasi irripetibili, costringendola a dormire in bagno, minacciandola di morte anche quando era incinta. Nel luglio del 2021, durante la gravidanza, l’ha aggredita con calci e schiaffi, l’ha trascinata per i capelli lungo il ballatoio rompendole il polso. Il 17 luglio scorso la giovane ha deciso di denunciare tutto. Ha elencato date ed episodi, allegando alle denunce anche alcuni video girati dal 38enne che la donna aveva avuto la prontezza recuperare.
In uno di questi lei è legata a una sedia con l’uomo che inveisce contro di lei. Il 2 luglio 2021, nel corso di un trasloco da Bacoli a Monte di Procida, fu aggredita, dovendo ricorrere alle cure dei medici. Il 6 agosto successivo fu chiusa a chiave in casa. E ancora l’11 agosto, il 29 ottobre, il 31 dicembre del 2021 e altre circostanze simili nell’anno successivo. Episodi che hanno convinto la donna a trasferirsi in un’altra abitazione. Ma il compagno l’ha raggiunta anche lì.
«Le reiterate aggressioni – scrive il giudice – la inducevano ad operare le registrazioni degli episodi in suo danno», ma le vessazioni – anche in presenza della figlia minore – sono proseguite. Fino a quando la donna si è rivolta ai carabinieri. Amiche e familiari hanno confermato le accuse, una per una. A rafforzare il quadro indiziario, annota il gip, «la stessa causale dei referti medici (le cadute accidentali)” che “costituisce, paradossalmente, il riscontro più probante del clima di terrore nella quale la persona offesa è stata costretta a vivere».
domenica, 20 Agosto 2023 - 22:32
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