Corteo contro lo stupro di 2 bambini, al Parco Verde di Caivano i residenti restano a casa: in strada solo tanti politici


Tanti politici, pochi cittadini. A Caivano si scende in piazza contro il degrado e contro il branco che ha stuprato due bambine ma nel corteo di 200 persone che nel tardo pomeriggio di ieri si muove nel Parco Verde sono pochi i volti di chi vive in questo pezzo di terra ostaggio della povertà (economica e culturale) e della criminalità organizzata. La paura di esporsi è forte, la rassegnazione anche. E, allora, spetta ai politici metterci la faccia, dimostrare in qualche modo che si è presenti per la collettività.

Così al fianco di don Maurizio Patriciello, in prima linea per le periferie, si scorgono i volti di diversi partiti. Erano presenti, per il Movimento 5 Stelle, i parlamentari Alfonso Colucci, Antonio Caso, Michele Gubitosa e Pasquale Penza, originario proprio di Caivano, il Coordinatore regionale Salvatore Micillo e Roberto Fico. E insieme a loro e ai cittadini locali, hanno sfilato anche tantissimi attivisti del territorio e delle zone circostanti”. “Abbiamo portato per le strade di Caivano la nostra solidarietà alle famiglie che abitano il quartiere e gli danno vita e un messaggio molto semplice: la violenza va combattuta in ogni luogo, sempre e comunque. E non lasceremo soli i cittadini contro la criminalità organizzata», sottolineano i parlamentari M5s.

C’era anche Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno (Pd): «Lo Stato ha latitato per troppo tempo in questi territori ed è finito il tempo della semplice testimonianza – ha scritto l’europarlamentare su X -. Bisogna agire in fretta, con misure adeguate alla gravità del degrado urbano e morale con cui la maggioranza dei cittadini onesti è obbligata a convivere». «Bisogna procedere con immediatezza al finanziamento dei progetti di rigenerazione urbana e manutenzione presentati per il Parco Verde e per l’ex centro sportivo, teatro di questa tragedia, e bisogna inoltre consentire l’assunzione negli organici della polizia municipale. Sono segnali minimi, ma dobbiamo subito assicurare risposte. Bisogna procedere in Parlamento ad un rapido recepimento della direttiva europea contro la violenza sulle donne», aggiunge.

«Non basterà, servirà sostenere l’impegno della scuola, delle coraggiose organizzazioni sociali e religiose che qui svolgono in solitudine un lavoro eccezionale, servirà un controllo più stringente e con strumenti e personale adeguato da parte delle forze dell’ordine. Bisogna agire subito, a partire dagli atti che possiamo e dobbiamo già in queste ore mettere in campo. Il segnale deve essere chiaro: non accetteremo che anche una sola cittadina o cittadino del parco verde sia lasciata sola in balìa della camorra, della violenza, del degrado».

Per il centrodestra era presente Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e membro della Commissione bicamerale di inchiesta sul fenomeno dei femminicidi: «E’ doveroso che la politica si mostri compatta e assolutamente determinata nel porre in essere tutte le iniziative che saranno»necessarie per sradicare la cultura della violenza e della criminalità dal Parco Verde di Caivano e da tutte le altre aree a rischio della nostra regione». «Bisogna prendere atto – ha aggiunto Patriarca – della necessità improcrastinabile di un più incisivo e determinato piano di sicurezza e di prevenzione. Il Parco Verde, Caivano, e più in generale tutta la nostra regione non possono restare ostaggio e vittime della sopraffazione e della violenza». La Lega invece si è affidata alla presenza dell’avvocato Francesco Urraro, ex parlamentare, e della sottosegretaria Pina Castiello.
In corteo anche l’assessore alla Sicurezza della Regione Campania Mario Morcone, il vicesindaco della città metropolitano Giuseppe Cirillo. Presenti anche pezzi di società civile, come l’imprenditore (sotto scorta) Luigi Leonardi. C’era persino l’ex killer divenuto pentito Gennaro Panzuto.
In bella mostra diversi cartelli esposti per rimarcare il senso della manifestazione: «Le bambine vanno amate, non stuprate», c’era scritto su uno di questi. E ancora: «Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco Verde».

Tanti politici, dunque, ma non cittadini. Non residenti del Parco Verde. Quelli (a parte rare eccezioni) sono rimasti stipati nelle case, segno che in questo rione c’è veramente assai da fare. Sorprende invece la presenza di una signora di 85 anni proveniente da Roma per portare solidarietà alle bambine abusute.
«La vostra presenza mi conforta e mi conferma che bisogna chiamare a raccolta i buoni», ha detto don Maurizio Patriciello alle persone che si sono radunate in chiesa dopo il corteo. «In questo quartiere non ho mai chiesto di venire e non ho mai chiesto di andare via perché mi sentirei un traditore», ha aggiunto don Patriciello rimarcando che non lascerà mai da sole le persone.

mercoledì, 30 Agosto 2023 - 10:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA