Napoli, il Tribunale del Lavoro boccia il Governo: Lissner va reintegrato alla guida del San Carlo, bocciata nomina Fuortes

Stephane Lissner

«Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un ‘limbo’ che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli»: Stephane Lissner è soddisfatto. Il giudice del lavoro del Tribunale di Napoli Carla Ruggiero ha accolto in via cautelare il ricorso dell’ex sovrintendente e direttore artistico e ne ha disposto il reintegro immediato alla guida del Teatro San Carlo di Napoli. Un provvedimento importante che boccia il decreto legge 10 maggio 2023, n. 51 che era stato utilizzato per anticipare la risoluzione del rapporto di lavoro e che aveva determinato la nomina di Carlo Fuortes, l’ex amministratore delegato Rai. Ha scritto il giudice: «La revoca ante tempus, rispetto alla naturale scadenza, del contratto di lavoro in corso del Maestro Lissner avente ad oggetto l’incarico di sovrintendente e direttore artistico del Teatro San Carlo deve ritenersi illegittima non rientrando il suo caso nello spettro di applicazione della norma». «Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso Teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro”, ha concluso Lissner.

La notizia ha provocato diverse reazioni tutte provenienti dal mondo del Pd: «Spiace dirlo ma avevamo ragione noi quando abbiamo denunciato il comportamento inaccettabile dell’esecutivo che ha varato una legge contra personam per mandare via dalla Rai Carlo Fuortes, affidargli la direzione del San Carlo di Napoli e occupare il servizio pubblico. Per riuscirci hanno forzato le regole, creando una norma che- guarda caso- andava a colpire proprio Stéphan Lissner, mandandolo via dalla sovrintendenza del teatro che è stata affidata proprio a Fuortes. Non si governa il Paese con i colpi di mano e i commissariamenti, piegando le istituzioni e la legge alle logiche di partito», ha commentato Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione cultura e componete della segreteria nazionale.

Soddisfazione è stata espressa anche da Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e cultura nella segreteria nazionale del PD: «C’è un giudice a Berlino. Il governo Meloni aveva approvato un decreto legge contro personam per rimuovere il sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Stephane Lissner, dal suo incarico per raggiunti limiti d’età e metterci al suo posto l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes. Il governo aveva bisogno di controllare subito l’azienda pubblica di viale Mazzini e dopo aver delegittimato Fuortes lo hanno costretto alle dimissioni. Il Tribunale di Napoli ha oggi reintegrato Stephan Lissner. Un atto di giustizia. Questo della Meloni è un governo contra legem».

Quella che fu assunta dal governo Meloni è stata «una decisione grave e incostituzionale, tanto è vero che presentammo una pregiudiziale bocciata con arroganza dalla maggioranza, aggravata dal fatto che doveva servire addirittura per liberare un posto da assegnare a Carlo Fuortes e poter poi nominare al suo posto un nuovo Ad per la Rai. Il Re è dunque nudo, come la scelta compiuta in maniera unilaterale dal governo, con un decreto legge peraltro anche privo dei requisiti necessari», ha commentato la vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera, Simona Bonafè.

martedì, 12 Settembre 2023 - 17:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA