Stephane Lissner resta, per ora, alla guida del Teatro San Carlo di Napoli ma il decreto legge che lo pensionò consentendo la nomina di Carlo Fuortes dovrà essere vagliato dalla Corte costituzionale per stabilire se fu o meno legittimo. Il reclamo che la Fondazione Teatro San Carlo aveva presentato avverso la decisione di reintegrare Lissner nell’incarico sottrattogli per decreto, si rivela un pericoloso boomerang per il Governo. Perché una decisione di censura della Consulta si rifletterà inevitabilmente sul piano politico. La trasmissione degli atti alla Corte costituzionale è stata stabilita dal Tribunale di Napoli che si è pronunciata sul reclamo.
Il Tribunale ha ritenuto «rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale» riguardante il decreto che lo ha pensionato, per contrasto con gli articoli 3, 97, 98 e 77 della Costituzione. In particolare il Tribunale evidenzia una particolare norma del decreto: “Il sovrintendente cessa in ogni caso dalla carica al compimento del 70/o anno d’età”. Per il Tribunale questa norma «è costruita ad personam, cioè per lo specifico ed esclusivo incarico ricoperto da Lissner».
Secondo i giudici, Lissner «era l’unico sovrintendente a trovarsi nella situazione prevista dalla norma e, cioè, l’aver compiuto il 70/o anno di età prima dell’entrata in vigore della disposizione ed avere un incarico ancora in corso». E, «quindi, la disposizione è stata introdotta per essere volutamente applicata un’unica volta, proprio a Lissner». Ciò comporta, per il tribunale, «il pericolo di una disparità di trattamento che non appare giustificata». Ma sono anche altre le censure mosse dai giudici del lavoro di Napoli, secondo i quali «la norma in esame non risponde a canoni di ragionevolezza e di coerenza, non è funzionale ad obiettivi di interesse pubblico generale, incide negativamente sui principi di buon andamento e continuità dell’azione amministrativa, è lesiva dell’affidamento meritevole di tutela dell’unico lavoratore destinatario della norma ad hoc ed è stata adottata con decreto legge in assenza dei prescritti requisiti di necessità ed urgenza». Sino al pronunciamento della Consulta, il Tribunale ha disposto che Lissner resti in via provvisoria alla guida del Teatro San Carlo. «Sono quantomai soddisfatto perché la mia volontà è sempre stata solo quella di poter portare a termine il mio mandato come Sovrintendente e Direttore Artistico a favore del Teatro San Carlo di Napoli. Questa nuova pronuncia mi dà ulteriore serenità nel proseguire nella mia attività, insieme alle Maestranze del Teatro e alle Istituzioni. Rimane l’amarezza rispetto ad una vicenda che ha comunque danneggiato il lavoro e la reputazione del Teatro e che, sin dall’inizio, ho trovato senza una sua logica accettabile», ha affermato Lissner.
Il collegio difensivo che assiste Lissner – composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo, dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani e dall’esperto di governance Pietro Fioruzzi – è ugualmente soddisfatto: «Il Tribunale del Lavoro di Napoli, in composizione collegiale, si è nuovamente – e con tempestività – pronunciato sulla vicenda che riguarda il Maestro Lissner, confermando – con una quantomai puntuale e motivata ordinanza – la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale della norma. Ora la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla norma ‘incriminata’ e nel frattempo il Maestro Lissner potrà continuare a svolgere la propria opera a favore della Fondazione del Teatro San Carlo. Siamo estremamente soddisfatti perché tutte le argomentazioni – giuslavoristiche, costituzionali e di governance – sono state positivamente recepite dal Collegio giudicante».
mercoledì, 25 Ottobre 2023 - 16:17
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