Sull’imprenditore Danilo Iervolino pende richiesta di rinvio a giudizio, come per altri sei imputati, nell’inchiesta della procura di Napoli su un presunto concorso in corruzione aggravata. Secondo ambienti a lui vicini, il presidente della Salernitana manifesta una “assoluta tranquillità e serenità”, rispetto alla vicenda. Per l’Adnkronos, i legali di Iervolino – gli avvocati Salvatore Sica e Giuseppe Saccone – chiederanno il giudizio col rito abbreviato. L’inchiesta rappresenterebbe uno stralcio di altri filoni, tutti archiviati, aperti a partire dal 2019.
Nell’udienza preliminare del prossimo 24 novembre, agli imputati verrà contestato il reato di corruzione, commesse – per gli inquirenti – al fine di ottenere il parere favorevole, già negato dal ministero, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal, conservandone però i vantaggi economici e patrimoniali.
Il 18 gennaio 2018 l’ufficio legislativo del ministero del Lavoro diede parere negativo alla forma di scissione proposta dal segretario generale del sindacato Cisal, Francesco Cavallaro. Il 24 giugno 2019, però, il ministero cambiò orientamento, dando l’ok. Secondo la Procura di Napoli ciò avvenne grazie ai favori riservati, in particolare, al segretario generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari.
Intanto, una nota dell’Università telematica Pegaso precisa che i fatti oggetto di inchiesta risalgono ad epoca precedente l’attuale gestione, e per i quali è stata fornita piena collaborazione alla procura, che ha qualificato Pegaso come parte lesa. L’ateneo si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela.
lunedì, 30 Ottobre 2023 - 21:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA














