Un altro episodio di violenza a scuola. Un altro episodio di docente aggredito da un alunno. Questa volta è accaduto a Marigliano, comune in provincia di Napoli. Uno studente di 15 anni, iscritto all’Its Manlio Rossi Doria, ha sferrato un pugno in petto alla insegnante di 64 anni. La docente si è recata da sola al pronto soccorso di Nola dove i medici l’hanno visitata: non ha subito conseguenze ed è stata dimessa senza prognosi. Lei non ha sporto denuncia. Il ragazzino è stato segnalato alla procura per i minorenni di Napoli ed è stato affidato ai genitori. L’istituto si trova in una zona di Marigliano ritenuta particolarmente difficile ed è molto attivo nei progetti di recupero, che tengono i ragazzi lontano da ambienti malsani e danno la possibilità di trovare sbocchi lavorativi finita la scuola. Lo scorso anno l’istituto è stato anche premiato, proprio per un suo progetto sulla legalità. Per la dirigente scolastica, la professoressa Angela Buglione, si è trattato di un «episodio grave ma isolato», avvenuto in una scuola «che si propone come modello di legalità».«Noi facciamo tutto il possibile per tutelare gli insegnanti ed i ragazzi», ha precisato la preside.
L’episodio ha innescato una girandola di commenti indignati. Il deputato di Alleanza verdi sinistra Francesco Emilio Borrelli ha stigmatizzato la mancanza di provvedimenti nei confronti del 15enne: «Questo è l’ennesimo caso di aggressione fisica a un insegnante che diviene oggetto della violenza di ragazzini che come in questo caso vengono riaffidati alle famiglie spesso senza alcuna conseguenza per il loro comportamento. Noi riteniamo invece che picchiare un’insegnante sia gravissimo e che giustificare o perdonare i ragazzini autori di questi comportamenti senza infliggere alcuna punizione sia profondamente sbagliato e diseducativo».
Il capogruppo Alessandro Amorese, a nome di tutti i componenti di Fratelli d’Italia in commissione Istruzione e cultura alla Camera, ha assicurato che il Governo prenderà provvedimenti anche su episodi come questi: «Pensiamo sia necessario continuare a lavorare come sta facendo il nostro Governo, innanzitutto con strumenti legislativi, come la riforma del voto in condotta e la tutela ed il rafforzamento del ruolo del docente». «Il lavoro più difficile, soprattutto nelle zone di degrado, e non è un caso che il fatto sia accaduto a pochi chilometri da Caivano, sarà proprio quello di scrostare le sacche di illegalità e restituire autorevolezza allo stato, a cominciare proprio dai docenti – ha aggiunto Amorese – Un lavoro sicuramente difficile ma fondamentale. Il nostro governo ha cominciato con Caivano, dove è scoppiata un’emergenza, ma l’attenzione va estesa, e il nostro esecutivo lo sta facendo, a tutte le periferie degradate».
Per il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega) il problema risiede nella famiglia: «La mancanza di rispetto, la maleducazione, l’incapacità di prendersi la responsabilità delle proprie azioni sono ancora una volta gli ingredienti da cui si genera la violenza. La scuola non può fare tutto da sola, è la famiglia che prima di ogni altro deve trasmettere i giusti valori per impedire che si ripetano episodi come questo».
venerdì, 24 Novembre 2023 - 21:48
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