Rc auto, rincari del 7,9%. Stangata da bonus-malus per chi ha fatto incidente nel 2023. Assoutenti: «Aumenti mostruosi»


Altro che regali di Natale. La sorpresa in arrivo per gli automobilisti non ha nulla di dolce. Secondo l’ultima indagine Ivass, le polizze Rc auto hanno subito pesanti rincari: per i contratti sottoscritti nel mese di ottobre 2023, il prezzo medio dell’assicurazione auto è di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali. In termini reali, precisa l’Istituto di vigilanza, l’aumento è del 6,2%. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 239 euro, stabile su base annua. Rispetto ai 388 euro di media nazionale, il premio effettivo, rileva l’Ivass, risulta più elevato al Centro, dove di pagano 424 euro, e al Sud, dove invece si arriva a 413 euro.

L’Istituto sottolinea che sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e risarcimento in forma specifica (27,2%). Sul fronte territoriale, è Prato la provincia che registra il costo più alto della polizza rc auto, con una media di 558 euro, superiore addirittura a Napoli (al secondo posto con 555 euro) e Caserta (terza con 499 euro). Sul fronte opposto, Enna vanta le tariffe più basse d’Italia, con una media di 277 euro a polizza, seguita da Potenza (290 euro) e Oristano (291 euro). A Caltanissetta e Vercelli si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), seguite da Roma e Milano (+10%), mentre a Catanzaro le tariffe aumentano “solo” del +3,6% su base annua.

AUMENTI SU PREMIO MEDIO PER INCIDENTI CON COLPA

Peggio va a chi nel 2023 è stato protagonista di un incidente con colpa: questi automobilisti, circa 1,1 milione, vedranno infatti la propria classe bonus-malus e di conseguenza il proprio premio medio salire al momento del rinnovo. Secondo un’analisi di Segugio.it, portale della comparazione tramite internet di prodotti assicurativi, utilities e prodotti di credito, la frequenza di sinistri dichiarati nel 2023 dagli automobilisti già assicurati è del 3,34%, percentuale in crescita per il secondo anno consecutivo, dopo il minimo registrato nel 2021. Questi rincari si sommeranno al premio medio già alto di questo periodo. Infatti, secondo l’Osservatorio di Segugio.it, il premio medio Rc auto a novembre 2023 è stato di 461,4 euro, in crescita del 25,1% sullo stesso mese dell’anno precedente.

Per determinare l’incremento del costo della polizza, Segugio.it ha calcolato la differenza tra il premio medio tra sinistrati e non sinistrati, ossia quanto paga di più per l’assicurazione auto un automobilista che ha causato un sinistro con colpa rispetto a chi non ne ha causati. Questa differenza a novembre 2023 è di circa 498 euro. L’aumento complessivo per tutti i guidatori interessati sarà quindi di circa 550 milioni di euro. Ma quali saranno gli automobilisti che subiranno più rincari? In media le donne hanno dichiarato più sinistri degli uomini, il 3,5% contro il 3,1%. A livello anagrafico sono i giovani, in particolare gli under 25, che nel 2023 hanno registrato una frequenza sinistri nettamente superiore alla media (4,8%). Tra le categorie professionali, invece, è il personale sanitario quello che subirà maggiori rincari, con una percentuale di sinistri del 4,1%.

LA RABBIA DI ASSOUTENTI

I numeri dei rincari fanno paura alle famiglie. Alza la voce Assoutenti: i rincari secondo i dati forniti oggi dall’Ivass «sono mostruosi e confermano purtroppo in pieno le nostre previsioni circa l’andamento delle tariffe assicurative nel corso del 2023». «A dicembre dello scorso anno avevamo previsto come le tariffe rc auto avrebbero subito sostanziosi aumenti nel corso del 2023, e i dati dell’Ivass ci danno purtroppo ragione – spiega il presidente Furio Truzzi -. Incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né ad un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né ad un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo clausole illecite ai propri clienti che fanno salire i prezzi».

«A fronte di tali numeri, l’Ivass si limita a fare da “notaio”, quando invece dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati – prosegue Truzzi -. L’ennesima dimostrazione di come il settore assicurativo necessiti di una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati.

lunedì, 11 Dicembre 2023 - 19:55
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