Consulenze e appalti pubblici banditi dall’Anas sono alla base dell’ultima tegola di Denis Verdini, ex coordinatore del Pdl, già implicato in altre inchieste. L’ex parlamentare risulta indagato in un’indagine della guardia di finanza, coordinata dai pm della procura di Roma, nella quale è finito ai domiciliari il figlio Tommaso. Le fiamme gialle hanno notificato la misura cautelare al 33enne Verdini jr, a capo della società Inver. Il giovane era finito nel registro degli indagati nel luglio del 2022. Tommaso Verdini è stato destinatario di perquisizioni, così come alcuni manager Anas. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di corruzione e turbata libertà degli incanti.
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L’attenzione degli inquirenti si è concentrata su una gara da 180 milioni di euro per l’affidamento di lavori per il risanamento di gallerie. L’impianto accusatorio ruota intorno alla presunta attività illecita la Inver che avrebbe aiutato una serie di ditte nel partecipare e vincere, grazie all’accesso ad informazioni riservate, appalti con l’Anas. Nel procedimento non sono coinvolti i massimi vertici della società che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale. Secondo la procura un dirigente ed un funzionario di Anas avrebbero messo a disposizione di privati le proprie funzioni pubbliche, fornendo informazioni e documenti riservati ovvero avvicinando indebitamente membri delle commissioni di gara. Il tutto allo scopo di garantire alle imprese l’affidamento di lavori per il risanamento strutturale di gallerie.
Le utilità promesse sarebbero consistite nell’intervento dei consulenti arrestati per far ottenere ai funzionari indagati avanzamenti di carriera e conferme in posizioni apicali di Anas. Secondo l’ordinanza del gip capitolino «dalle indagini è emersa la sussistenza di un sistema corruttivo forte e stabile che ha portato ad una turbativa delle gare per importi milionari».
Gli indagati avrebbero «operato con pubblici ufficiali e con i privati loro clienti mettendo a disposizione i loro rapporti stretti con pubblici ufficiali in posizioni apicali all’interno di Anas e delle strutture pubbliche, di volta in volta, coinvolte nelle procedure di interesse dei clienti». Denis e Tommaso Verdini, insieme con altri indagati, a seguito delle perquisizioni subite si sarebbero poi adoperati «in concreto per proseguire il rapporto con gli imprenditori, interponendo una ulteriore società per mettersi al riparo dalle conseguenze penali del loro agire illecito». A far partire l’inchiesta è stata una denuncia presentata in procura da un ex dirigente dell’Anas negli ultimi mesi del 2021
venerdì, 29 Dicembre 2023 - 09:10
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