Pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario e un mirato piano di cura per reperire medici nei pronto soccorso ormai allo stremo in tutta Italia. Durante la consueta diretta Facebook del venerdì, il presidente della Regione Campania si è soffermato a lungo sui nodi della sanità, non senza prima avere lanciato una frecciata al premier Giorgia Meloni colpevole, a dire di De Luca, di avere tenuta una conferenza stampa fiume nella quale però la sanità era la grande assente. Invece, a sentire De Luca la sanità è la vera emergenza del momento. E non solo in Campania. «In tutta Italia c’è una emergenza drammatica in tutti i pronto soccorso. Lo dico a qualche imbecille, anche ministro di questo Governo, che pensa di fare sciacallaggio sulla Campania», si è sfogato De Luca.
Per uscire dal tunnel e risollevare «la sanità pubblica» che «nel nostra paese è sull’orlo del disastro», De Luca ha proposto al Governo la sua cura: «La proposta della Regione Campania è utilizzare da subito i giovani laureati che si iscrivono a scuole di specializzazione, devono avere contratto a tempo indeterminato – ha detto De Luca – Chi decide di andare a lavoro nei pronto soccorso deve avere subito una integrazione salariale di mille euro al mese. Inoltre, siccome quello del pronto soccorso è un lavoro particolarmente usurante, si deve stabilire che i medici vadano in pensione un po’ prima. Queste sono alcune misure che possono consentire una inversione di rotta, il resto è aria fritta».
De Luca ha quindi osservato che il governo nulla fa per risolvere «la carenza drammatica di personale»: «Non c’è nessuna programmazione seria per quanto riguarda la sanità pubblica e meno che mai per quanto riguarda il personale. Le prestazioni private ammontano a 40 miliardi di euro, pur di non attendere i turni nelle liste d’attesa le persone pagano il privato». E, allora, dall’Esecutivo che nessuno osi ‘infangare’ la Campania, ha ammonito De Luca: «Non solo la Campania è uscita dal commissariamento, ma siamo la regione che ha tutte le aziende sanitarie con il bilancio in attivo pur essendo l’ultima regione nel riparto del fondo regionale sanitario». Piuttosto, ha incalzato, «con le risorse che abbiamo stiamo facendo miracoli, dovrebbero andare a piedi a Pompei per ringraziare la madonna per ciò che stiamo facendo». «Risponderemo colpo su colpo – ha avvertito -. Dico a qualche ministro che fa sciacallaggio: ti aspetto per vedere se fai la battaglia per fare arrivare qui le stesse risorse medie che arrivano al nord».
Al Governo, il presidente della Regione Campania si è rivolto anche, ma in toni concilianti, per il delicato tema delle aggressioni al personale sanitario. Il caso dell’infermeria dell’ospedale San Leonardo picchiata dai parenti è stato l’ultimo di un lungo e triste elenco di violenze ai camici bianchi. «L’infermiera ha subito qualcosa di sconvolgente – ha detto De Luca – E’ ora che il governo nazionale affronti il tema degli aumenti delle pene per episodi di aggressione che avvengono dentro gli ospedali, nelle strutture di pronto soccorso, perché dobbiamo stroncare questo fenomeno». De Luca si è poi rivolto alle forze dell’ordine: «Faccio appello a tutte le forze di polizia affinché si trovino a valutare sulla base delle risorse esistente la possibilità di istituire posti di polizia nei pronto soccorso più a rischio». «Non è possibile – ha concluso – che il nostro personale sanitario debba andare a lavorare come se andasse in guerra».
venerdì, 5 Gennaio 2024 - 21:41
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