Autonomia differenziata, a Napoli sfilano in migliaia. Ma scoppia la polemica per l’assenza del sindaco Manfredi

di Giorgio Pari

In migliaia scendono in piazza a Napoli contro l’autonomia differenziata, sono oltre 5.000 per gli organizzatori. «Però Napoli deve essere svegliata, ancora sta dormendo» dice padre Alex Zanotelli. Una manifestazione nazionale in città, ma sotto accusa finisce la risposta dei napoletani. «Manfredi, dove sei?» gridano al megafono, evocando il sindaco assente. Al corteo manca pure il gonfalone del Comune. Presente invece Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania. «Il sindaco doveva essere qui, c’erano tanti sindaci del sud» sottolinea Zanotelli. E invece no. Ma il missionario comboniano, 86 anni, ne ha pure per i napoletani («dovevano esserci milioni di persone»). Senza dimenticare l’universo religioso: «I vescovi del sud hanno preso posizione, perché le parrocchie di Napoli non sono tutte qui?». Ma Zanotelli non si dà certo per vinto: «La partecipazione mi sembra buona, noi dobbiamo continuare a urlare».

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Tantissime le bandiere e gli striscioni, a sfilare da piazza Garibaldi a piazza Plebiscito. Vengono da tutto il Mezzogiorno, ma anche dal resto d’Italia. Si contano delegazioni da Puglia, Basilicata, Calabria, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. L’appello al governo è a «non tagliare l’Italia», gridato in nome «dell’unità nazionale». Se Manfredi non si vede, marciano i predecessori Antonio Bassolino e Luigi de Magistris. Quest’ultimo rileva: «A Napoli un fiume di persone per dire no alla legge contro il sud e i meridionali che spacca l’Italia, distrugge la Costituzione e consolida le discriminazioni territoriali».

Tra i leader nazionali, il pentastellato Giuseppe Conte. «La riforma dell’autonomia è distruttiva dell’unita del Paese, della coesione sociale e soprattutto aumenterà le differenziazioni e le disuguaglianze territoriali, di genere e anche intergenerazionali – sostiene l’ex premier – Nessuna regione, neppure le regioni del Nord che stanno correndo, potrà ritenersi avvantaggiata se il resto dell’Italia sta sempre più indietro». Non mancano i sindacati. «Siamo in piazza perché bisogna andare al di là degli steccati ideologici, bisogna gridare ad alta voce il no all’Autonomia differenziata perché questo Governo vuole farci credere, con la propaganda, che l’Italia resterà unita – afferma l segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – . Già oggi abbiamo due Italie e la Campania è la regione che paga il prezzo più alto nella sanità, nei diritti non garantiti, nell’istruzione e nei trasporti. C’è una democrazia da difendere, questa è una legge che divide l’Italia».

sabato, 16 Marzo 2024 - 23:02
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