Altro che (Liberi e) coesi. La formazione (politica) di avvocati napoletani messa in piedi dall’avvocato Carmine Foreste e uscita vincente dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli nell’aprile 2023 si è crepata. Immacolata Troianiello, che di quella compagine faceva parte e ottenne il maggior numero di consensi ‘scippando’ di fatto la presidenza a Foreste (che sperava nel prestigioso incarico anche alla luce del suo ruolo di leader della lista), è adesso a un passo dal defenestramento.
Carmine Foreste, che è uno dei tre vicepresidenti, è alla guida di una rivolta nei confronti proprio di Troianiello, e a lui si sono accodati anche alcuni consiglieri che erano all’opposizione della squadra di fatto rappresentata da Liberi e coesi: il risultato, in Consiglio, è la nascita di una nuova maggioranza che punta a scalzare Troianiello e ad ottenere un nuovo presidente che potrebbe essere proprio Foreste. La scorsa settimana, infatti, questo nuovo ‘gruppo’ ha presentato una mozione per chiedere di inserire all’ordine del giorno della prossima riunione (che si sarebbe dovuta tenere nella settimana appena conclusa) la discussione su un possibile avvicendamento alla guida dell’Ordine. Per esonerare Troianiello c’è bisogno del voto favorevole di 13 consiglieri su 25. Numeri importanti che la nuova maggioranza dovrebbe avere (salvo colpi di scena).
Quel che è certo è che numerosi consiglieri, tra maggioranza e opposizione, lamentano un’assenza di dialogo del presidente Troianiello con l’assemblea degli eletti soprattutto su temi delicati che riguardano la vita dell’Ordine. In una nota di qualche giorno fa, che ha di fatto ufficializzato la crisi, l’avvocato Carmine Foreste ha spiegato che «quello che si sta verificando oggi è l’esito di un lungo ed intenso processo, generato dall’esigenza di ottenere un cambio di passo. Già nel mese di settembre sono iniziate le prime contestazioni sulla modalità di gestione, rimaste inascoltate. Pertanto, le interlocuzioni si sono intensificate dallo scorso mese di dicembre, andando a coinvolgere le diverse compagini consiliari». «Il cambio di passo auspicato è ottenibile mettendo in campo ed unendo tutte le forze idonee a rilanciare la gestione e l’azione del Consiglio, valorizzando la più ampia e trasversale sintesi, in termini di partecipazione e condivisione, un democratico confronto, quanto più rappresentativo delle esigenze di tutta la classe», ha aggiunto Foreste secondo il quale il «cambio della guida non è più rinviabile» e si deve procedere quanto prima «per adottare un nuovo metodo di lavoro condiviso e maggiormente partecipativo, che consenta il raggiungimento degli obiettivi prefissati – oggi, purtroppo, quanto mai lontani – che sia in grado di affrontare e risolvere le notevoli criticità dell’Ente che si registrano nei rapporti nazionali, distrettuali e locali, che argini il malumore, che faccia fronte alla disgregazione che si constata all’interno del Consiglio».
Si è invece detta «perplessa e delusa» per la rivolta di alcuni consiglieri della (prima) maggioranza l’avvocato Troianiello: «Perplessa per la inconsistenza delle motivazioni poste a base della sfiducia e perché non immaginavo che il progetto politico, messo in piedi con gli altri colleghi che avevano manifestato una chiara volontà di dare un taglio netto alla gestione precedente, potesse naufragare dopo appena un anno. Delusa perché è venuto meno quel rapporto di fiducia e stima con quei consiglieri con i quali avevamo intrapreso il duro lavoro che ha caratterizzato il nostro primo anno di consiliatura». Troianiello ha rivendicato di avere «promosso, insieme alla tesoriera in carica, Nathalie Mensitieri, una incisiva attività di trasparenza e revisione della contabilità dell’Ordine, di efficientamento e riduzione degli sprechi, tese al risanamento del bilancio, ed era in corso l’adozione di sistemi di regolamentazione interna e di controllo della spesa dell’Ente». «Di pari passo con il risanamento delle passività ereditate, in unione con il comitato di presidenza, avevamo individuato le migliori scelte gestionali per mantenere un sano equilibrio fino alla scadenza della consiliatura. Voglio infine sottolineare con estremo orgoglio – ha aggiunto Troianiello – che la validità di queste scelte del Consiglio avevano ricevuto un ampio plauso dalla classe Forense in occasione dell’approvazione all’unanimità dell’assemblea degli iscritti del bilancio consuntivo dell’anno 2022 e di quello preventivo del 2023. E ricordo che in quell’occasione l’Avvocatura aveva preso atto del grave ammanco pregresso e si era dichiarata disponibile ai sacrifici economici per il risanamento dei conti, confermando di fatto piena fiducia al presidente, al tesoriere, al comitato di presidenza e alla maggioranza uscita dalle urne». Come andrà a finire questa storia dovrebbe essere chiaro in settimana, quando si dovrebbe tenere la tanto attesa riunione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati.
domenica, 24 Marzo 2024 - 18:25
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