Finisce con il deputato Leonardo Donno in terra, e poi in sedia a rotelle, la seconda giornata di accesa discussione alla Camera sul ddl Calderoli relativo all’autonomia differenziata.
Tutto accade verso le 19.30, dopo quasi 12 ore di lavori, tra discussioni e sospensioni. Donno, esponente del Movimento 5 Stelle, si alza dal suo scranno con una bandiera dell’Italia in mano, raggiunge il centro dell’Aula mentre il presidente Lorenzo Fontana lo richiama inutilmente, fino a dichiararlo espulso.
Donno si avvicina al ministro Calderoli, o per cedergli la bandiera o per tentare di coprirlo, ma viene fermato. Quindi nel mezzo del Transatlantico si raggruppa una folla di deputati, mentre qualcuno inizia a riprendere il parapiglia. C’è qualcuno che prova a colpire uno dei rivali, si alzano le voci e a un certo punto Donno crolla in terra. Il deputato, soccorso dai paramedici, viene portato fuori in carrozzina. Il caos. Al quale segue altro caos. Perché inizialmente si grida all’aggressione fisica ai danni di Donno, aggressione che Donno conferma intervenendo a Otto e mezzo su La7 e indicando anche quelli che a suo dire sarebbero i responsabili. «Sono crollato a terra dopo un pugno, non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato. Mi hanno aggredito Iezzi, Mollicone, Amich e Cangiano».
I diretti interessati negano. Dalla Lega parlano di sceneggiata di Donno e pretendono le scuse. “Donno ha aggredito il ministro Calderoli, ha provocato la Lega e il centrodestra per alcuni minuti, poi c’è stato un tafferuglio dato dalle provocazioni di Donno. Mi è sembrata una sceneggiata da buffone quale è”, dice il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. “I pugni da parte di Iezzi? A parte stigmatizzare il gesto non mi sembra che l’abbia colpito, si è buttato per terra – aggiunge -. Una sceneggiata da personaggio che non ha nessuna credibilità. Mi sembra che i risultati conseguiti dai cinquestelle alle Europee li abbia un po’ innervositi”.
Si difende anche il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone: “Donno commediante: non lo ho toccato e le immagini parlano”. “Oltraggioso rivestire con un tricolore forzatamente un ministro della Repubblica. Quella alla fine era una sceneggiata della migliore specie”, prosegue. “Non solo non l’ho toccato, ma nel resto dell’azione mi sono allontanato e messo seduto per non alimentare quella che era un evidente tentativo per sospendere i lavori. Donno la smetta di dire bugie e si vergogni”, conclude Mollicone. Com’è andata lo stabilirá il presidente Lorenzo Fontana: i filmati sono stati acquisiti. Uno di questi, quelli che vi proponiamo, è stato postato da Nicola Fratoianni.
mercoledì, 12 Giugno 2024 - 23:29
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