Tre articoli soltanto, sufficienti per strappare un sorriso al mondo dell’avvocatura. Ieri pomeriggio, mercoledì 18 settembre, con 84 voti favorevoli, nessun contrario e 48 astensioni l’Aula del Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge norme in tema di legittimo impedimento del difensore. Il testo – che ora passa all’esame della Camera – allarga le maglie del legittimo impedimento del difensore nel processo penale e introduce la possibilità di remissione in termini e rinvio di udienza anche nel processo civile. L’obiettivo del provvedimento – che come prima firma quella della capogruppo della Lega in Commissione Giustizia Erika Stefani – è rimuovere la disparità di trattamento che esiste tra giudici e avvocati nell’esercizio delle loro funzioni. Se, infatti, i magistrati possono rinviare anche più volte le udienze per impedimenti personali, per i legali anche una situazione familiare improvvisa non giustifica la richiesta di un rinvio.
La “nuova” norma prevede la possibilità per gli avvocati di chiedere la cosiddetta «restituzione in termini» qualora assenti per improvvisa malattia o particolari condizioni di salute legate allo stato di gravidanza, per assistenza a figli, famigliari con disabilità o con grave patologia ecc. Per gli stessi motivi, è prevista anche la possibilità di chiedere il rinvio dell’udienza.
«Con il varo del provvedimento – ha osservato il senatore Sergio Rastrelli, avvocato penalista di Napoli – si vuole evitare che la valutazione di taluni impedimenti dell’avvocato difensore sia lasciata alla libera interpretazione, quando non anche all’arbitrio, di un collegio giudicante, con decisioni che comportano spesso il rischio della decadenza da termini processuali perentori». «Questo perché il diritto di difesa deve essere sempre garantito nella sua massima estensione. E ciò può esser fatto – ha concluso Rastrelli – anche prevedendo espressamente, come causa di legittimo impedimento, il caso fortuito, la forza maggiore ed altri eventi che l’esperienza delle aule di giustizia segnala come necessari per determinare un quadro normativo che coniughi ragionevolmente il regolare svolgimento dell’attività giudiziaria con la tutela dei difensori nei casi di situazioni particolarmente gravi, e con la salvaguardia della posizione processuale dei loro assistiti e, in definitiva, con la tutela dei diritti dei cittadini».
«Con questo ddl, soprattutto grazie al lavoro della Commissione Giustizia, possiamo colmare un vuoto legislativo del diritto alla difesa. Vogliamo garantire sempre il corretto svolgimento del processo e abbiamo armonizzato la normativa con le esigenze pratiche e personali dei legali», ha osservato il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Giustizia Marco Silvestroni. «Affermiamo oggi un principio di civiltà, aggiungendo un tassello alla più ampia riforma della Giustizia che vogliamo attuare. Azzeriamo – ha aggiunto – la disparità di trattamento tra i giudici e gli avvocati difensori, perché finora per i magistrati è possibile rinviare anche più volte le udienze per impedimenti personali, per gli avvocati, invece, persino una situazione familiare gravosa ed urgente non giustifica la richiesta di un rinvio». «Tuteliamo dunque – ha concluso – il principio di indipendenza ed autonomia nell’esercizio del diritto di difesa dei cittadini».
giovedì, 19 Settembre 2024 - 00:38
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