L’aggressione è stata violenta, ma ciò che adesso preoccupa i carabinieri (e non solo) sono le presunte motivazioni alla base di un pestaggio che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori di quelle registrate. A Castellammare di Stabia, comune in provincia di Napoli, una docente di sostegno è finita in ospedale per le contusioni rimediate durante un’aggressione di gruppo. Un’aggressione consumatasi a scuola, la media statale Catello Salvati nel quartiere di Scanzano.
I fatti sono avvenuti giovedì mattina, 14 novembre, intorno alle 10.30. Un gruppo di genitori si è presentato nell’istituto, ha puntato dritto verso la docente che era da poco arrivata accompagnata dal padre e l’ha aggredita, scagliandosi pure contro il genitore di lei che ha cercato di difendere la figlia. La docente ha riportato un trauma cranico, causato dai colpi ricevuti, mentre il genitore ha rimediato la frattura di un polso. L’episodio ha fatto immediatamente balzare dalla sedia il ministero dell’Istruzione e del Merito che ha disposto un’ispezione, attivando l’Ufficio scolastico regionale, per riannodare i fili dell’accaduto. Si lavorerà parallelamente e insieme ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, cui spetta il delicato compito di mettere insieme i pezzi di una storia che sui social sta già prendendo una piega problematica. C’è un post dal titolo “L’urlo di una mamma” che sta rimbalzando sui social come la pallina di un flipper: il contenuto, semplificato, addebita alla docente condotte inappropriate nei confronti di uno o più alunni (non è chiaro) e accolla alla dirigenza scolastica un mancato intervento benché investita della denuncia verbale di alcuni genitori. Nel post non vengono fatti nomi e riferimenti specifici alla scuola, ma alcuni particolari inseriti nel post rimandano chiaramente alla vicenda consumatasi giovedì. E, allora, è anche da qui che i carabinieri sono partiti per fare piena luce su una vicenda che per ora ha innescato commenti di solidarietà in favore della docente aggredita.
«Quanto accaduto è un atto che sa di barbarie e non deve restare impunito. Quale modello di società – ha affermato il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana – vogliamo tramandare ai ragazzi di questa scuola? Dobbiamo garantire prioritariamente la sicurezza di docenti e studenti». Parla di «episodio di enorme gravità e di violenza estrema», il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza. I carabinieri stanno raccogliendo la voce dei genitori che puntano l’indice contro la docente, ma stanno anche verificando alcune circostanze avvenute di recente e che potrebbero essere collegate all’episodio. Di recente l’insegnante ha sorpreso un alunno della scuola media a fumare nei bagni, provocando un provvedimento di sospensione per due giorni contro il ragazzino; inoltre ad agosto la donna ha subito l’hackeraggio dei suoi profili social, e negli ultimi giorni ricevuto via chat numerose minacce, anche di morte. Per cercare di avere un quadro completo, i carabinieri stanno procedendo pure all’acquisizione di cellulari e computer nella speranza di rintracciare contenuti che possano indirizzare le indagini.
Per ora i militari dell’Arma mantengono un profilo di estrema prudenza, anche alla luce del fatto che in passato – in altre realtà scolastiche di diverse regioni – si sono registrati casi di docenti accusati di violenza sessuali su alunni e poi assolti perché vittime di accuse ingiuste. Nel frattempo si muove anche la politica. La senatrice del Pd Valeria Valente ha annunciato un’interrogazione parlamentare: «Bisogna condannare la violenza, senza se e senza ma. In questa società violenta si sta riaffermando la legge del taglione, per cui di fronte a un torto o a un presunto torto ci si fa giustizia da sé e a farne le spese sono soprattutto docenti e sanitari e chi lavora in prima linea. Si deve ribadire invece – ha affermato – che la strada è affidarsi alla giustizia, sempre. E le scuole devono essere luoghi sicuri, sia per gli alunni e gli studenti che per gli insegnanti. Su questa vicenda presenterò un’interrogazione parlamentare».
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sabato, 16 Novembre 2024 - 18:27
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