Ercolano, deposito abusivo di fuochi esploso: 13enne proprietaria immobile, identificato il padre. Recuperati i corpi

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Da sinistra le gemelle Aurora e Sara Esposito, e Samuel Tofciu: sono le tre vittime dell'esplosione a Ercolano
di Laura Nazzari

Anche i corpi di Sara e Aurora Esposito sono stati recuperati. Anche i corpi, straziati, delle due gemelle di Marigliano sono stati trasferiti al secondo Policlinico di Napoli in attesa dell’autopsia. Si conclude così, dopo quasi 24 ore, l’operazione di rinvenimento delle vittime dell’esplosione dell’immobile in via Contrada Patacca 94 a Ercolano avvenuta ieri pomeriggio intorno alle tre. I vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta e oggi sono giunti sul luogo della tragedia pure gli artificieri e i cani molecolari allo scopo di accertare che non vi siano più minacce di altre esplosioni. Ciò che resta, ciò che è stato posto sotto sequestro per ordine della magistratura, è uno scenario di guerre. Polvere e macerie, che custodiscono una drammatica storia di persone senza scrupoli che hanno allestito una fabbrica di fuochi abusivi in barba a ogni norma di sicurezza e che non si sono fatte scrupolo alcuno di “ingaggiare”, a nero ovviamente, giovani inesperti bisognosi di soldi per tirare a campare.

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Per ora è stata identificata la persona titolare dell’immobile polverizzato: si tratta di un 38enne, la cui figlia 13enne è la formale proprietaria perché unica intestataria del manufatto. L’uomo, accompagnato negli uffici della tenenza di Ercolano dall’avvocato Domenico Scarpone, ha eletto domicilio presso il legale per eventuali atti futuri da parte dell’autorità giudiziaria ed è tornato a casa. Non ha voluto rendere alcuna dichiarazione. La procura procede, intanto, per i reati di detenzione di materiale esplodente, disastro colposo e omicidi colposi plurimi, ossia l’omicidio del 18enne di origini albanesi Samuel Tofciu, il cui corpo è stato trovato già nella giornata di ieri essendo stato sbalzato a circa 30 metri dall’immobile, e l’omicidio delle due gemelle.

Tre giovani vite spezzate che lasciano sogni e famiglie devastate. Samuel aveva una compagna di 17 anni e una bimba di appena quattro mesi. Era un lavoratore, un ragazzo educato e sempre disponibile come viene ricordato da chi lo conosceva. Anche Aurora era genitore: quattro anni fa è nata la sua bambina, chiamata Sara come la gemella dalla quale era inseparabile e con la quale è morta. Il fascicolo, inizialmente aperto dal pm Vincenzo Toscano che era di turno al momento dell’indicente, è stato assegnato al pm Stella Castaldo della sezione “Lavoro e colpe professionali” che fa capo al procuratore aggiunto Simona Di Monte della procura di Napoli. L’area adesso è posta sotto sequestro, mentre restano sgomberate le abitazioni che si trovano ai civici 94/c e 106 di contrada Patacca, già evacuate per il pericolo di nuove deflagrazioni: si attende il sopralluogo dei vigili del fuoco per valutarne l’agibilità. Nella giornata di oggi è rimasta chiusa anche la scuola “La Torre di Babele” che si trova a pochi passi dall’immobile esploso: la sospensione delle attività è stata disposta dal sindaco per precauzione.

E proprio il sindaco Ciro Buonajuto ha lanciato un severo monito: «Possibile mai che tra tutte le persone che vivono nelle abitazioni presenti nel viale della tragedia nessuno abbia visto niente? Nessuno si è reso conto di quanto stava accadendo? Dobbiamo combattere e abbattere il muro di ignoranza sull’altare della quale sacrifichiamo la vita dei ragazzi: non si può pensare di chiudere un occhio su attività abusive pericolose come questa perché fa comunque lavorare chi ne ha bisogno – insiste il sindaco Buonajuto -. Qual è il prezzo di questa tolleranza, di questa omertà? Il prezzo oggi è la morte di tre giovanissimi. Chi ha visto e non parla è corresponsabile di questo lutto, di questa tragedia immane». Una tragedia, ha aggiunto il sindaco, «provocata da un imprenditore criminale». «Mi auguro – ha concluso Buonajuto – che il titolare di questa presunta impresa paghi».

martedì, 19 Novembre 2024 - 18:51
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