Hanno dato voce alle tante donne che per mesi, per anni, hanno subito violenza nel chiuso delle proprie case senza avere voce, fino a quando non hanno trovato la forza di denunciare e liberarsi dal giogo dell’oppressore che aveva un volto familiare. Hanno raccontato spaccati di abusi domestici, violenze psicologiche, fisiche, economiche. Hanno dato il volto e la voce alle denunce poi confluite in atti giudiziari: «Afferrò il coltello con il quale aveva appena affettato l’anguria, prese mio figlio di 3 anni e gli disse: “Vieni qua, ti insegno un nuovo gioco, ti faccio vedere come muore mamma”». E ancora: «Dopo un periodo di calma tutto ricominciò, mi umiliava, mi sviliva»; «Davanti a mia figlia di 4 anni, mi diceva: “Sei una buona a nulla”».
Gli avvocati del Comitato pari opportunità del Consiglio dell’Ordine di Napoli hanno realizzato un video-denuncia di cinque minuti dal titolo “La vita inizia quando finisce la paura” che è stato trasmesso durante l’iniziativa di oggi promossa dal Consiglio nazionale forense e dalla Fondazione dell’Avvocatura Italiana “No amore: Oltre il Tunnel”. Il filmato ha visto la partecipazione dello scrittore Maurizio De Giovanni e dell’attrice Miriam Candurro, che ha concluso il filmato, rappresentando il messaggio sociale posto alla base dell’iniziativa, ossia l’invito rivolto a tutte le donne ad uscire dal tunnel della paura e dal buio dell’isolamento attraverso la denuncia.
«Questa iniziativa è nata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché ogni giorno si tenti di arginare il fenomeno della violenza sulle donne e della violenza di genere», ha dichiarato il vicepresidente del Comitato pari opportunità del Coa, Riccardo Maria Pinto. «Il Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Napoli ha inteso manifestare la propria contrarietà verso ogni forma di violenza di genere ed in particolare verso quella maschile sulle donne – ha commentato la presidente del Cpo, l’avvocato Daniela Farone -. Manifestiamo la nostra disponibilità ad attivare percorsi condivisi con tutti gli operatori del settore. Tale esigenza nasce dalla consapevolezza che occorra “Fare Rete” per promuovere una cultura del rispetto della diversità e contrastare stereotipi e pregiudizi di genere».
lunedì, 25 Novembre 2024 - 19:27
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