Alla vigilia dell’autopsia sui corpi delle tre giovani vittime dell’esplosione dell’immobile-fabbrica di fuochi a Ercolano, l’inchiesta coordinata dalla procura di Napoli fa un balzo in avanti. Il 38enne Pasquale Punzo, al quale gli inquirenti riconducono la proprietà di fatto dell’immobile esploso, è stato raggiunto da un decreto di fermo del pm. Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri.
I sostituti procuratori Stella Castaldo e Vincenzo Toscano contestano all’indagato i reati di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale. A Punzo viene contestato anche il reato di caporalato. Per la tragedia è indagata anche la sua ex, Giulia Eboli, madre della 13enne formalmente proprietaria dell’abitazione in cui si è verificata la potente deflagrazione.
L’inchiesta deve fare luce su tutti i profili di responsabilità di questa storia che ha provocato la morte del 18enne Samuel Tafciu, che ha lasciato una compagna di 17 anni e una bimba di quattro mesi; e delle sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, entrambi residenti a Marigliano. Anche Aurora era madre: aveva una bambina di quattro anni.
I tre stavano lavorando a nero nell’immobile di Contrada Patacca, al civico 94. Stavano confezionando botti, senza alcuna formazione e senza alcuna protezione. I tre erano stati “reclutati” e con loro era stata concordata una paga da fame, ovviamente in nero. La procura è al lavoro per stabilire come, quando e dove i tre giovani sono stati “reclutati”, chi materialmente li ha contattati e soprattutto chi e quante persone fossero coinvolte nel business dei fuochi che ruotavano attorno all’immobile esploso.
Domani si terrà l’autopsia sui corpi dei tre giovani, un passaggio tecnico e inevitabile dell’inchiesta. Nelle prossime ore, invece, sarà fissata l’udienza di convalida del fermo di Pasquale Punzo. Contro l’uomo si è scagliata in maniera netta la sorella maggiore delle gemelle morte nell’esplosione, dichiarazioni che rappresentano per la procura il punto centrale della contestazione.
Sabato scorso a Contrada Patacca si è tenuta una marcia silenziosa per ricordare il sacrificio dei tre giovani. I partecipanti, con in testa al corteo uno striscione con la scritta ‘Giustizia per Samuel, Sara e Aurora’, hanno raggiunto il luogo della tragedia, dove alcuni parenti e amici delle vittime hanno dato sfogo al loro dolore e chiesto che ri responsabili vengano individuati e puniti.
martedì, 26 Novembre 2024 - 15:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA