Omicidio Vassallo, il Riesame conferma il carcere per 3 indagati: il ‘nodo’ dei racconti dei pentiti, attesa per le motivazioni

Il sindaco pescatore Angelo Vassallo
di Manuela Galletta e Mary Liguori

Ci vorranno quarantacinque giorni per conoscere le motivazioni che hanno spinto i giudici del tribunale del Riesame di Salerno a confermare le misure cautelari a carico di tre indagati per l’omicidio del sindaco-pescatore di Pollica, Angelo Vassallo.

Nella tarda mattinata di oggi, il collegio presieduto da Gaetano Sgroia (giudici a latere Enrichetta Cioffi e Cristina De Luca) hanno respinto il ricorso presentato dalle difese del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del brigadiere in pensione Lazzaro Cioffi, e dell’imprenditore Giuseppe Cipriano. Confermate quindi le misure cautelari a quattro giorni dalla lunga udienza alla quale ha assistito finanche il procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Ilaria Criscuolo (per Cagnazzo), Giuseppe Stellato (per Cioffi) e Giovanni Annunziata (per Cipriano) aveva chiesto l’annullamento delle misure rappresentando dinanzi al Riesame tutte le incongruenze nei racconti di Romolo Ridosso (perno traballante dell’accusa), e degli ex collaboratori di giustizia Eugenio D’Atri e Francesco Casillo che puntano il dito contro i carabinieri. Dopo aver sottolineato che i tre hanno una storia dalla dubbia credibilità, dal momento che sono stati più volte ritenuti inattendibili in passato e infatti non sono tecnicamente “pentiti” essendo stati esclusi dal programma a causa delle loro incongruenti dichiarazioni, i difensori hanno sottolineato, ciascuno per la propria posizione, gli aspetti ritenuti incoerenti come emersi dagli atti finora depositati. Dalle narrazioni frutto di “sentito dire”, come emerge dai verbali di Francesco Casillo ed Eugenio D’Atri, fino alle incoerenti propalazioni di Romolo Ridosso che si è più volte contraddetto sia sulla ricostruzione
degli eventi occorsi ad Acciaroli la sera del 5 settembre del 2010 e nei giorni precedenti, sia sui ruoli avuti dagli indagati (finendo per poi dimenticarne uno, vale a dire Cagnazzo) e arrivando a proporre, nel tempo, ben tre diversi moventi (leggi l’articolo di approfondimento) il collegio difensivo ha proposto la propria tesi basandosi su quegli stessi elementi usati dall’accusa per sostenere le contestazioni ma leggendovi una storia completamente diversa, a sostegno della professione d’innocenza dei tre indagati. Non è bastato. Io Riesame di Salerno ha confermato la tesi del gip Annamaria Ferraiolo e lasciato agli arresti i tre indagati. Come detto, entro quarantacinque giorni il Riesame depositerà le proprie motivazioni: la difesa dei tre indagati ha già annunciato ricorso in Cassazione.

giovedì, 28 Novembre 2024 - 18:22
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