Stavolta l’ossessione, il pressing, il soffocamento, l’incapacità a fare un passo indietro non ha un colore maschile. Stavolta la persona che non ha saputo fermarsi di fronte a un rifiuto è una donna e la vittima, invece, è un uomo: segno che la difficoltà nel rispettare l’altro, nel capire quando fermarsi non ha colore di genere. Manuel Bortuzzo, che nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 venne raggiunto da un colpo di pistola vagante durante un agguato a Roma e rimase paralizzato, è stato perseguitato per mesi ed anche minacciato da Lucrezia Hailé Selassiè, sedicente principessa etiope.
I due avevano intrecciato una storia sotto gli occhi del grande pubblico nel corso della loro partecipazione al Grande Fratello vip dell’edizione 2021-2022, ma quella storia era finita durante il reality. Selassiè, tuttavia, non aveva aveva accettato la conclusione del flirt e – come oggi recita l’atto d’accusa della procura – ha manifestato comportamenti sempre più aggressivi nei confronti di Manuel Bortuzzo, arrivando a procurare al suo ex «uno stato d’ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità, costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita, al punto di bloccarla e di non sentirsi libero di spostarsi serenamente e di iniziare una nuova relazione». Per un momento Manuel ha infatti pensato di lasciare il nuoto e le Fiamme oro.
Lulù avrebbe ripetutamente minacciato Manuel: «Se non stai con me, ti ammazzo e mi ammazzo». Tra gli episodi di maggiore gravità ce n’è uno avvenuto nell’aprile 2022: Manuel era in ospedale perché doveva subire un intervento; Selassiè si presentò a sorpresa nel nosocomi e, dopo essersi vista negare l’accesso alla sala operatoria, avrebbe insultato i medici e preso a calci la porta. Non è tutto: la sedicente principessa sarebbe arrivata anche a “pedinare” Bortuzzo in luoghi pubblici e privati. Una volta prenotò un tavolo nello stesso ristorante in cui Manuel stava cenando con la nuova fidanzata. Poi nel luglio 2024 l’episodio che spinse Manuel a non subire più in silenzio: il nuotatore si trovava a Madeira per partecipare ai Mondiali di nuoto in Portogallo. Lulù riuscì a individuare l’albergo che ospitava l’intera squadra dopo avere chiamato tutti gli hotel di Madeira, fingendosi la moglie di Manuel e chiedendo del team italiano. Quindi prenotò una stanza nello stesso hotel e, una volta arrivata destinazione (insieme a una sorella), fece civolare un biglietto sotto la porta della stanza di Manuel: «Amore mio, sono qui per te, ti aspetto in camera, floor 10, stanza 1023. I love you so much! la tua Lulù». Non ottenendo risposta, si recò nella stanza di Manuel e quando il ragazzo aprì la porta lei lo schiaffeggiò. Una storia confermata da un altro atleta paralimpico, Efrem Morelli, che in quella occasione condivideva la stanza con Manuel. «Nel pomeriggio qualcuno bussava alla porta, era Selassié. Manuel le ha detto di non volerle parlare – ha raccontato Morelli agli inquirenti – E lei allora è entrata nel bagno. I due hanno cominciato a discutere e Morelli ha sentito un rumore di schiaffi sul viso. Corso in bagno, ha visto Manuel che si stava proteggendo il volto con le braccia e aveva la guancia arrossata. Poi, spinta fuori, lei non è andata via. Ha ripreso a bussare. Non era più sola, ma in compagnia della sorella».
Episodi gravi che hanno spinto Bortuzzo a denunciare Selassiè: la donna è stata sottoposta a divieto di avvicinamento e costretta a indossare il braccialetto elettronico per atti persecutori. Adesso dovrà affrontare un processo. Il pm Claudia Alberti ha chiuso le indagini e chiesto il giudizio immediato: Salassié ha optato per il rito abbreviato e l’udienza davanti al gup è stata fissata per il 13 marzo.
venerdì, 6 Dicembre 2024 - 12:10
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