Esplode deposito Eni a Calenzano, due morti: uno era originario di Napoli. Ventisei feriti, ci sono dispersi


«Ho visto una scena impressionante, c’è una distruzione totale. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev’essere apparso come un inferno». Il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani è giunto nell’area Eni non appena è stato informato dell’accaduto. «La situazione è indescrivibile», osserva.

Nel deposito Eni di Calenzano, a nord di Firenze, un’esplosione prima e un incendio dopo hanno disegnato l’ennesima tragedia sul lavoro. Due persone sono morte, cinque sono i dispersi. Mentre i feriti sono almeno 26: nove feriti sono stati accompagnati con le ambulanze presso gli ospedali della zona, due dei quali gravi (sono rimasti gravemente ustionati); altre 17 persone si sono presentate in maniera autonoma in strutture ospedaliere per cure mediche in seguito all’esplosione. Delle due vittime ne è stata identificata, per ora, una soltanto: nell’incidente ha perso la vita il 51enne Vincenzo Martinelli (originario di Napoli ma residente a Prato), 51 anni, autista di autocisterne. Il tragico elenco delle persone coinvolte comprende un uomo originario di Catania di 57 anni, un altro di Novara di 49 anni, quindi un operaio nato in Germania ma residente in Italia, di 45 anni, e un ultimo sempre di 45 anni di Matera.

Sull’accaduto la procura di Prato ha aperto una indagine, mentre le perizie dovranno stabilire la dinamica dell’incidente. Dalle prime informazioni raccolte, sembra che ad esplodere sia stata una delle autobotti presso la pensilina di carico, nella zona dove viene caricato il carburante. In una nota Eni ha fatto sapere che «sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico”. Lo comunica l’azienda in una nota».

L’incidente ha creato non poca tensione. La circolazione ferroviaria sulle linee convenzionali Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia è stata subito sospesa mentre l’autostrada A1 è stata riaperta dopo una breve chiusura. Era poi scattato anche l’allarme per la salute della popolazione, tanto è vero che era stato ai cittadini di restare al chiuso, di chiudere porte e finestre usando panni bagnati per coprire gli spiragli e spegnere i condizionatori e gli impianti di aerazione per ridurre lo scambio d’aria con l’esterno ed erano state distribuite mascherine. La prefettura ha dichiarato cessato l’allarme intorno alle 16. L’agenzia regionale Arpat ha escluso rischi per la salute spiegando che «le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell’incendio si e’ dispersa in quota in tempi relativamente brevi».

Il sindaco ha annullato tutte le iniziative pubbliche in programma sia oggi che domani. Il Palazzetto dello sport e la piscina, vicini all’area dell’incidente, hanno riportato danni e sono chiusi in attesa di verifiche.

lunedì, 9 Dicembre 2024 - 18:58
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