Caos giudice di pace, avvocati protestano a Napoli. Damiano: «A Torre Annunziata situazione tragica»

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La protesta degli avvocati di Torre Annunziata

Paralisi della giustizia, protestano gli avvocati degli ordini campani. Venerdì 13 dicembre a partire dalla 10,30 i Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Avellino, Benevento, Napoli Nord, Nola, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata hanno indetto una manifestazione con presidio fisico per protestare contro la paralisi della giustizia, affinché affinché sia garantita la tutela dei diritti dei cittadini. L’appuntamento è presso l’Ufficio del Giudice di pace di Napoli (ex caserma Garibaldi), dove sono state invitate tutte le rappresentanze politiche per discutere sul tema delle “Criticità degli Uffici del Giudice di pace”.
Lo hanno spiegato i presidenti dei Consigli del Distretto di Napoli, Carmine Foreste, Fabio Benigni, Stefania Pavone, Gianluca Lauro, Arturo Rianna, Angela Del Vecchio e Pasquale Damiano: «La copertura delle piante organiche degli Uffici del Giudice di pace, sia con riferimento ai Giudici che al personale amministrativo, è inadeguata e non consente di far fronte al carico di lavoro. In tale contesto, si considerino le disfunzioni del Processo civile telematico, in vigore da oltre un anno. Tutto ciò determina la mancata trattazione dei procedimenti, i rinvii delle udienze anche a due anni. Bisogna, inoltre, considerare che l’aumento delle competenze, previsto dalla riforma a partire da ottobre 2025, determinerà la paralisi definitiva della Giustizia di prossimità. Riteniamo impellenti le esigenze di funzionalità del Giudice di pace e, quindi, auspichiamo risposte immediate».

In particolare, gli avvocati chiedono l’eliminazione o comunque la proroga dell’entrata in vigore della disposizione che amplia le competenze, previste da ottobre 2025; la copertura delle piante organiche; interventi strutturali che adeguino gli edifici alle esigenze connesse al pct; la riforma del rito, prevedendo il ritorno all’atto di citazione; la riduzione dei tempi di immissione in ruolo dei nuovi giudici; il monitoraggio della produttività; la revisione delle piante organiche in funzione dei flussi; l’eliminazione della disposizione che prevede l’inserimento dell’art. 307 bis al codice di procedura civile.

Grande preoccupazione si registra a Torre Annunziata dove il presidente del Coa oplontino Pasquale Damiano ha spiegato ieri, nel corso di un incontro con la stampa, quali sono le preoccupazioni degli avvocati. «Il passaggio di numerose competenze dai Tribunali ai Giudici di Pace è una manovra inutile, che affosserà la giustizia italiana, – ha detto – con gravi conseguenze per i diritti dei cittadini. Ad ottobre del 2025, con l’entrata in vigore della riforma Orlando, la mole di lavoro presso gli uffici dei Giudici di Pace aumenterà quasi del 40%, ma a chi ci governa questo non importa, poiché gli obiettivi da raggiungere per accedere ai fondi del Pnrr fanno riferimento esclusivamente ai risultati raggiunti nei Tribunali». «Già nel 2016, ispettori del Ministero della Giustizia, al termine di una lunga ispezione presso il Tribunale di Torre Annunziata hanno denunciato in una relazione tutte le gravi carenze, evidenziando la necessità di porre rimedio prima che la situazione diventasse irreversibile – ha aggiunto Damiano -. Una relazione che è stata subito accantonata, che nessuno ha preso in considerazione e dopo 8 anni, la situazione è tragicamente peggiorata. I giudici di pace in servizio nel nostro tribunale sono calati da 16 a 9, le cancellerie hanno gravi problemi di organico e le infrastrutture sono state adattate alla meglio alle nuove esigenze, così come i sistemi informatici, inizialmente non realizzati per svolgere queste attività».

mercoledì, 11 Dicembre 2024 - 20:14
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