C’è anche la vedova di Raffaele Cutolo, tra i più lucidi e spietati boss della “vecchia” camorra, alla presentazione del libro “I diari segreti di Raffaele Cutolo”. Lei, Immacolata Iacone, a quel testo ha contribuito, fornendo atti giudiziari, carte inedite e cercando di lanciare un messaggio che ha voluto ripetere con la sua viva voce ai giornalista accorsi per l’appuntamento editoriale: ai giovani dice «non usate le armi, rinnegate la violenza e scegliete la libertà. Solo così potrete prendere in mano la vostra vita».
Le parole “cadono” in una delle sale del Mondadori Bookstore nella Galleria Umberto I prima, a margine della presentazione del libro scritto dal giornalista Simone Di Meo, già autore di testi di successo sulla criminalità organizzata e non solo, e da Gianluigi Esposito. Proprio a quest’ultimo Immacolata Iacone ha affidato il materiale inedito che distingue “I diari segreti di Raffaele Cutolo” da tutte le altre opere sin qui scritte sul “professore” di Ottaviano e ne impreziosisce la lettura. Il risultato, sottolinea Simone Di Meo, è un «libro dalla duplice valenza». Il testo, anzitutto, ha un «valore simbolico e sociale» perché, spiega Di Meo, «rappresenta un monito per le nuove generazioni» e «insegna loro la strada della legalità perché alla fine Cutolo resta un personaggio sconfitto dalla giustizia, resta un personaggio sconfitto dalla storia ma soprattutto resta un personaggio sconfitto dalla sua scelta di vita che lo ha portato a trascorrere in carcere quasi l’intero arco dell’esistenza che lo ha contraddistinto». Gli fa eco Gianluigi Esposito: «Il messaggio che vogliamo dare con questo libro è che seguire i falsi miti come Cutolo non serve a niente. No ai miti come Cutolo».
Soprattutto il libro ha una grande valenza giornalista, è uno scoop, perché «racconta gli inediti diari, archivi segreti di Raffaele Cutolo, raccolti in 50 anni e più di corrispondenza con i familiari». Le 448 pagine di testo sono ricche di «episodi, aneddoti e carte giudiziarie inedite che è opportuno e importante leggere perché rappresentano un pezzo di storia e dei misteri di Italia», spiega Di Meo. «Noi con questo libro sveliamo il famoso pentimento di cui si parla tanto nella letteratura giudiziaria, nelle carte giudiziarie – aggiunge l’autore -. Noi non solo dimostriamo documentatamente che questo pentimento c’è stato, anche se è stato un pentimento pilotato dallo stesso Cutolo ma addirittura pubblichiamo l’unico verbale che il boss ha rilasciato ai magistrati antimafia in cui si parla della famigerata trattativa Stato-camorra-Brigate rosse per la liberazione di Ciro Cirillo».
giovedì, 12 Dicembre 2024 - 11:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA