È morta sotto gli occhi dei figli, la più piccola di 7 anni e il maggiore di appena 12 anni. È morta uccisa da un albero che, probabilmente a causa del forte vento, è caduto piombandole addosso. Francesca Ianni, 45 anni, ha perso la vita oggi nel parco “Livio Labor” in via Cesare Massino, zona Colli Aniene, a Roma. Ferita anche l’amica che era con lei, Alessia Annibale, di 45 anni: è stata portata al pronto soccorso del Policlinico Umberto I; qui si è recato il sindaco di Roma Gualtieri per sincerarsi delle condizioni della ferita. Salvi per miracolo, invece, quattro bambini: tre sono figli di Francesca (due maschietti di 12 e 10 anni, e una bimba di 7 anni); uno è figlio di Alessia. Le due donne si erano incontrate per far giocare i bimbi nell’area giochi. Francesca era rientrata a Roma con i figli per le festività natalizie: la donna viveva in Belgio con la famiglia. I suoi tre figli sono stati affidati a un’amica, dal momento che il padre si trova in Francia.
Sull’incidente la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo con l’obiettivo di accertare eventuali responsabilità. Per questo sono stati coinvolti anche i carabinieri Forestali. A loro il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il pm Mario Dovinola hanno delegato gli accertamenti più delicati: quello sull’albero. L’obiettivo è quello di valutare lo stato di salute dell’arbusto crollato e fare un punto sugli interventi di manutenzione del verde pubblico.
«È un tragico incidente che ci ha scosso molto e scuote anche la città. C’è una donna deceduta e una in codice rosso all’ospedale, che erano sedute sulla panchina di questo piccolo parco. L’albero venuto giù e’ un platano cipressino che non destava particolari preoccupazioni, come quelli ancora in piedi, anche con una chioma vegetativa. Nel corso degli anni il Servizio Giardini aveva abbattuto altri di questi platani perché ritenuti secchi e quindi morti in piedi. In questo caso l’ispezione visiva non dava questa preoccupazione», ha commentato l’assessora all’Ambiente del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi. «In realtà, vedendolo oggi caduto si vede perfettamente che c’è un ammaloramento importante dell’apparato radicale. Le radici sono secche e probabilmente tagliate nelle loro parti principali, presumibilmente con il rifacimento delle strade – ha spiegato Alfonsi -. In più questi tagli hanno portato a un attacco fungineo, quindi la pianta si è ammalata e ha avuto questa fine. «Ovviamente – ha concluso – abbiamo già dato disposizioni per controllare tutto l’intero filare facendo delle prove di trazione immediate e poi aprendo l’asfalto, perché serve rivedere l’apparato radicale».
lunedì, 23 Dicembre 2024 - 17:24
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