Arrestata la prof picchiata a scuola da genitori: scoperte condotte sessualizzanti con alunni e rapporti con uno scolaro

Scuola
di Laura Nazzari

Nessuno, in quella scuola, si è accorto di cosa stava accadendo. Per un anno intero nessuno si è mai posto domande sull’attività scolastica della docente di sostegno che si trasferiva in un’aula vuota con un gruppetto di sei bambini adducendo di dare loro ripetizioni. Sulla scuola media Catello Salvati a Castellammare di Stabia (provincia di Napoli), nel quartiere di Scanzano, si sono addensati le nubi di una inchiesta che, nata per investigare su un’aggressione ai danni della docente, ha preso una piega dai risvolti scioccanti.

Questa mattina la professoressa – che ha 40 anni – è stata arrestata dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura, per i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne, commessi in danno di alcuni studenti, tutti minori degli anni 14. Dal mese di ottobre 2023, è l’accusa fermata in un comunicato stampa del procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, «avrebbe sottoposto gli alunni a reiterate condotte di carattere sessualizzante»: avrebbe «ripetutamente mostrato loro del materialmente pornografico», avrebbe «intavolato continui discorsi di natura sessualmente esplicita (fatti di riferimenti a proprie esperienze ‘in materia’ o di indicazioni su come e dove toccarsi o toccare, anche in parti intime, i partner)», avrebbe «invogliato alcuni i loro a scambiarsi effusioni sessuali».

Non solo: la docente, prosegue la nota stampa, avrebbe anche abusato «sessualmente di uno degli studenti, praticandogli un rapporto orale». I minori coinvolti sono sei e sono stati ascoltati, durante le indagini, in forma protetta. Dai loro telefoni sono stati estrapolati file audio ritenuti di interesse per le indagini. Nello specifico, gli inquirenti parlano di «rilevanti riscontri». E materiale sensibile è stato rinvenuto anche nel cellulare della docente: gli inquirenti hanno trovato «numerosi messaggi vocali inviati dalla donna agli alunni, nonché materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime nel corso della loro audizione». Ancora: la prof aveva creato su Instagram dal nome “La Saletta” dove interagire con i sei alunni quando l’accesso all’aula ‘speciale’ era precluso. «Gli unici discorsi effettuati – annota il comunicato – erano quelli di contenuto esplicitamente sessuale, nel corso dei quali la stessa si relazionava direttamente con i minori sulla base di un rapporto di tipo sostanzialmente paritario». Condotte gravissime, che hanno avuto una «incidenza negativa sull’equilibrio psicofisico dei minori», rilevano gli inquirenti. Condotte che i minori vittime hanno taciuto per diverse ragioni: «soggezione nei confronti dell’insegnante»; «minacce rivolte dalla donna di bocciare gli alunni»; minacce – «rafforzate dalla millantata relazione con un appartenente alle forze dell’ordine» – di «far andare i genitori in carcere e di mandare loro stessi in comunità». Poi però qualcosa è cambiato.

Quando uno dei ragazzini è stato sospeso perché sorpreso a fumare nei bagni, il muro di silenzio ha cominciato a sgretolarsi e i bimbi hanno iniziato a confidarsi coi genitori. Quei genitori che hanno poi deciso di farsi giustizia da sé quando hanno capito che le storie dei loro figli non erano bugie. E si arriva così al 14 novembre, quando la docente viene sorpresa a scuola e picchiata. Un episodio che aveva fatto gridare allo scandalo, che aveva indignato la presidente e spinto il ministero dell’Istruzione a inviare gli ispettori. Ma quell’episodio era solo la punta dell’iceberg di una storia più vergognosa che si è consumata per un anno senza che nessuno si sia accorto di alcunché.

martedì, 14 Gennaio 2025 - 12:17
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