Neonata rapita, l’indagata aveva simulato la gravidanza: indagini su “piano” studiato a tavolino. E la bimba torna a casa

Un neonato

La piccola Sofia è a casa, accolta e avvolta dal calore e dall’amore della sua famiglia. E, mamma Valeria tira finalmente un sospiro di sollievo. «Tutto a posto. Vogliamo solo riposare. Grazie a tutte le forze dell’ordine, ai cittadini, all’équipe medica del ‘Sacro Cuore’. Mi sto riprendendo», dice Valeria lasciando l’ospedale.

La storia del rapimento di neonato all’ospedale Sacro Cuore di Cosenza ha un lieto fine ma i punti interrogativi cui dare risposte sono ancora numerosi, a cominciare dalla questione “vigilanza” tra le corsie della struttura sino ad arrivare al piano ordito da Rosa Vespa e, secondo gli inquirenti, dal marito. È possibile che il rapimento sia stato studiato a tavolino e che l’intero “quadro” di costruzione di famiglia sia stato disegnato nel corso dei mesi. Rosa Vespa, architetto di 51 anni, è la donna che ha rapito Sofia. Aveva inscenato la gravidanza, pare che abbia addirittura mostrato ecografie ad amici e parenti, aveva detto di aspettare un maschietto e aveva pure scelto il nome: Ansel. Aveva pure prenotato in pasticceria una torta di benvenuto per il piccolino. Ma Rosa non era incinta. Ecco perché gli inquirenti sospettano che sin dall’inizio il suo piano fosse quello di rapire un neonato.

Un piano che, forse, Rosa aveva già tentato di attuare senza successo. Indicativo è un post pubblicato dalla donna lo scorso 8 gennaio: «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!». Solo che Rosa, nei giorni a seguire, non aveva portato a casa alcun figlio: a chi chiedeva lumi, rispondeva che il piccolo era rimasto in clinica per accertamenti. In realtà a Rosa serviva del tempo per riuscire nel suo intento. Martedì pomeriggio – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – è entrata nell’ospedale Sacro Cuore, si è finta puericultrice, si è messa una mascherina sul volto e ha girato per il reparto interessato. Ha bussato ad una camera chiedendo se il neonato avesse bisogno del cambio pannolino. Alla risposta negativa, è passata alla stanza successiva. Qui ha trovato mamma Valeria con Sofia e le nonne. Ha preso la piccola dicendo che la doveva visitare il pediatra e l’ha portata via: non vedendola tornare, la mamma si è preoccupata ed ha chiesto informazioni. È così che è stato scoperto il rapimento.

Ed è così che per mamma Valeria e per papà Federico è cominciato l’incubo. La Polizia sia è mossa velocemente: le telecamere di video-sorveglianza hanno ripreso Rosa Vespa e il marito 43enne Acqua Moses, operatore culturale (è senegalese), mentre uscivano con la piccola e salivano su un’Alfa Romeo 147. Risaliti all’intestatario della vettura, gli agenti sono piombati a casa dell’uomo ed hanno trovato Sofia: nell’abitazione era in corso una festa, con tanto di invitati, per l’ingresso in casa di quello che Rosa aveva presentato come suo figlio Ansel. Rosa Vespa (difesa dall’avvocato Teresa Gallucci) e Aqua Moses (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) potranno rispondere alle domande degli inquirenti già nella giornata di domani in occasione dell’udienza di convalida del fermo.

giovedì, 23 Gennaio 2025 - 17:06
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