Loculi abusivi sono stati realizzati all’interno del “Cimitero delle 366 fosse”, un monumento storico di Napoli opera dell’architetto Ferdinando Fuga che sorge nel quartiere di Poggioreale. Lo hanno scoperto i carabinieri della Tutela patrimonio culturale del Nucleo di Napoli, che, all’esito delle indagini, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica.
La procura (al lavoro la sezione coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli) procede, al momento contro ignoti, per il reato di deterioramento o distruzione di beni culturali (previsto dall’art. 518 duodecies del codice penale, con pene da due a cinque anni di reclusione). Il sequestro, si legge in una nota stampa della magistratura inquirente partenopea, «si è reso necessario per la riscontrata realizzazione di una serie di opere edilizie abusive succedetesi nel tempo e reiterate» fino ad oggi. In particolare, «attraverso la costruzione di centinaia di loculi nelle arcate perimetrali interne», è stata «pregiudicata e comunque gravemente alterata l’identità del monumento storico opera dell’architetto Ferdinando Fuga».
L’antico “Cimitero delle 366 fosse”, che non assolve più la sua funzione di luogo di sepoltura ma era visitabile liberamente, fu commissionato nel 1762 da re Ferdinando IV di Borbone all’architetto Ferdinando Fuga ed era riservato alle classi meno abbienti. L’area delle 366 fosse venne chiusa nel 1890, dopo aver accolto centinaia di migliaia di corpi, ma a partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati aggiunti loculi al muro perimetrale. Il cortile del Cimitero è suddiviso in 366 ambienti ipogei, una fossa per ogni giorno dell’anno in modo da consentire l’inumazione ordinata dei morti secondo un criterio cronologico.
«Questa iniziativa – sottolineano gli inquirenti – rientra nella più ampia opera di monitoraggio complessivo dei siti di rilievo storico, artistico ed architettonico delle città di Napoli, avviata dalla procura in cooperazione con la Sovrintendenza di Napoli e con il Dipartimento di Architettura della Università Federico II. Un monitoraggio, tuttora in corso e che ha condotto nel recente passato, tra gli altri, al sequestro di Villa Ebe, del Cimitero dei Colerosi, della Stazione Bayard, della Canonica di San Biagio dei Taffettanari».
martedì, 11 Febbraio 2025 - 19:17
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