L’avvocato Angelo Pisani, con la sua Noiconsumatori.it, promette battaglia: «Ci rivolgeremo alla Corte costituzionale e, se necessario, alla Corte europea dei Diritti dell’uomo», perché «non si possono sacrificare in questo modo i diritti dei cittadini per favorire affari e interessi di pochi».
Ieri sera in Senato è accaduto qualcosa che a Napoli ha scatenato la rabbia dei cittadini, ha sollevato l’indignazione di avvocati e giuristi, e sta creando imbarazzo nelle forze politiche di centrodestra che operano sul territorio. I parlamentari di centrodestra hanno letteralmente salvato la faccia e i conti del Comune di Napoli blindando, con una norma ad hoc, l’operato di “Napoli obiettivo valore”, titolare della riscossione dei tributi locali, che era già finito nel mirino della magistratura.
Per sintetizzare: Nov stava operando – su incarico del Comune – senza essere iscritta nell’albo dei soggetti abilitati alla riscossione, un requisito fondamentale previsto dalla legge, e aveva già inviato centinaia e centinaia di ingiunzioni di pagamento, arrivando, in molti casi, al pignoramento dei conti correnti. Sull’irregolarità, però, si sarebbe dovuta pronunciare a breve la Corte di Cassazione e per Nov, e di conseguenza per il Comune, si sentiva odore di sconfitta. Infatti c’era già stata una pronuncia sensibile: la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Napoli, sezione 21 (giudice monocratico Vincenzo Ferrante), aveva già dato ragione a un contribuente che si era visto recapitare una cartella della Tari del valore di 350 euro per il 2021. Nell’accoglimento del ricorso, il giudice Ferrante sottolineava come «la mancata iscrizione nell’apposito albo rende illegittima la posizione della società, rendendola carente di legittimazione attiva». Per altri ricorsi simili, altre sezioni della Corte di Giustizia tributaria avevano inviato il quesito alla Cassazione (chiedendo si esprimersi sulla questione della legittimità degli atti emessi dalla Nov, in quanto priva di potere), facendo così tremare le gambe a Palazzo San Giacomo e a Nov: la questione era stata discussa nell’udienza del 22 gennaio e si attendeva il deposito della sentenza, il cui contenuto – a questo punto – è superato e privo di validità.
A rischio c’era il recupero già avvenuto di ingenti somme di denaro, si parla di 116 milioni di euro. Il pericolo, però, è stato scongiurato in zona Cesarini. Ed è stato scongiurato dal centrodestra al Governo, inclusa la Lega che a livello nazionale sta conducendo una battaglia sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. I parlamentari del Pd Valeria Valente e di Avs (Alleanza verdi e sinistra) Peppe De Cristofaro hanno presentato alla Commissione Bilancio del Senato un emendamento al Dl Milleproroghe in base al quale sono da considerarsi «legittimi» tutti «gli atti di accertamento e di riscossione emessi dalle società di scopo» o «società di progetto», quale è Napoli obiettivo valore, anche se non iscritte all’Albo ministeriale, purché sia iscritta all’Albo la società aggiudicataria della gara pubblica, che nel caso di specie è la Municipia (che ha poi costituito Nov). Questa proprietà transitiva, consente a Napoli obiettivo valore – recita ancora l’emendamento – può mettersi in regola nei prossimi 180 giorni.
Quell’emendamento è stato approvato grazie ai parlamentari di centrodestra. Tira, ovviamente, un sospiro di sollievo il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che, in una sintetica nota, non può sottrarsi dal ringraziare il centrodestra per il prezioso assist ricevuto. «È stata sanata un’incongruenza presente nella norma vigente che determinava contenziosi giudiziari – dice il sindaco -. Ringrazio quindi le forze parlamentari di maggioranza e opposizione per aver dato il via libera: l’amministrazione – tramite Napoli Obiettivo Valore – potrà continuare le attività di riscossione in atto virtuosamente consentendoci di proseguire lungo il percorso di risanamento delle casse comunali avviato due anni fa con il Patto per Napoli. La finalità è ottenere una fiscalità sempre più equa con l’obiettivo di poter gradualmente ridurre le tasse per i contribuenti napoletani».
A livello nazionale il solo comunicato di rivendicazione della “manovra” è a firma del senatore Francesco Silvestro di Forza Italia, che da pochi giorni si è visto ratificare l’incarico di commissario provinciale di Forza Italia a Napoli. «Con senso di responsabilità, abbiamo spinto affinché il governo intervenisse per sanare una situazione che, senza correttivi, avrebbe potuto arrecare un grave danno alle casse del Comune di Napoli», dice Silvestro. Che però, magra consolazione per i contribuenti, avverte: «Il risanamento di un’illegittimità non può diventare una regola. Questa è l’ultima volta che il Governo di centrodestra si trova costretto a intervenire per risolvere problemi generati da una gestione poco attenta». «Si è partiti da una situazione di illegittimità – prosegue Silvestro – che, per amore della città e per evitare un vuoto pericoloso per le finanze pubbliche, è stata sanata. Ma ciò non significa che questo tipo di gestione possa proseguire all’infinito. Il Governo ha fatto la sua parte per scongiurare il peggio, ma non possiamo più permetterci di intervenire a posteriori per rimediare a scelte amministrative discutibili».
A livello locale, invece, le uniche dichiarazioni che si registrano sono quelle del consigliere regionale della Lega Severino Nappi e quella di Fratelli d’Italia Napoli. Le note stampa sono accomunate da un dato: si mette in risalto il pasticcio “originario” del Comune, ma non si fa nessun riferimento alla beffa subita dai contribuenti e allo scavalcamento della decisione della Corte di Cassazione. Nappi accusa il Comune di essersi reso responsabile di «una gestione indegna sul versante della riscossione di multe e tributi» e auspica che «che emergano tutte le responsabilità rispetto a un caso di chiara inefficienza amministrativa e di totale mancanza di controlli». Infine Nappi si augura che il Comune «invece di sommergere i napoletani con nuove cartelle esattoriali e avvisi ‘minatori’ vari, effettui una preventiva ricognizione dei crediti effettivamente dovuti, così da evitare ai cittadini l’ennesimo ingiustificato salasso». Sulla stessa scia la nota stampa del Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia: «Il fatto che sia stato necessario un intervento legislativo per legittimare l’operato di Obiettivo Valore dimostra l’incapacità dell’amministrazione di garantire una governance chiara e solida. È inaccettabile che una città come Napoli, con un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore e con enormi potenzialità economiche, continui a essere ostaggio di una sinistra capace solo di inefficienze e scelte politiche discutibili». Per questa ragione, prosegue la nota di FdI Napoli, «chiediamo un’assunzione di responsabilità immediata da parte del sindaco Manfredi, affinché venga fatta chiarezza sulle modalità di gestione della riscossione e si evitino in futuro simili episodi che minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».
Critiche a Manfredi a parte, il problema per i contribuenti resta. E la rabbia monta. «Ancora una volta la politica interviene in modo arbitrario e scorretto, ignorando sentenze e principi di diritto, per garantire la sopravvivenza di pratiche esattoriali già dichiarate illegittime dalla magistratura e prima dell’attesa sentenza della Cassazione in materia – dichiara l’avvocato Angelo Pisani -. Il Senato, con un blitz normativo, ha scavalcato le pronunce dei Giudici e tenta di influenzare e fuorviare la sentenza della Cassazione per salvare le pretese esattoriali di Nov (Napoli Obiettivo Valore), con una norma che non tutela i cittadini ma perpetua un sistema di riscossione , irregolare per legge. Ora il Senato scavalca i giudici che si sono espressi in senso contrario e influenza la cassazione che avrebbe dovuto esprimersi a breve ma che ora sarà sicuramente condizionata ed obbligata a decidere in base alla “nuova legge…”».
venerdì, 14 Febbraio 2025 - 19:30
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