Appalti truccati, Alfieri si dimette da sindaco di Capaccio Paestum e presidente Provincia: si va al voto | Reazioni

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Franco Alfieri

Le dimissioni sono arrivate questa mattina, dopo la decisione non favorevole della Cassazione. Franco Alfieri, uomo di fiducia del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed iscritto al Pd, si è dimesso dagli incarichi di sindaco del Comune di Capaccio Paestum (in provincia di Salerno) e di presidente della Provincia di Salerno.

Una decisione, ha scritto lui nella lettera protocollata questa mattina in Comune, assunta «con immensa sofferenza e tristezza» ma necessaria anche per tentare – da un punto di vista giudiziario – di ottenere la revoca di quella misura degli arresti domiciliari che la Cassazione ha negato proprio pochi giorni fa. Alfieri è agli arresti nell’ambito di una inchiesta per presunti appalti truccati legati alla sua attività di sindaco (fatti che hanno spinto il Pd a sospenderlo dal partito); la cessazione del suo incarico politico farà venire meno il pericolo di reiterazione del reato che era presupposto a sostegno dell’ordinanza di custodia cautelare.

Nella lettera di dimissioni, Alfieri ha tuttavia motivato il suo passo indietro con argomentazioni squisitamente politiche. «Ho capito che per ottenere giustizia e per far emergere la verità c’è bisogno di tempo e di fasi diverse, quel tempo in cui non è giusto ed opportuno coinvolgere Enti e Comunità amministrate. Enti e Comunità che debbono proseguire il cammino di progresso, sviluppo e crescita avviati in questi faticosi ma avvincenti anni, senza essere condizionati dalle mie azioni, decisioni e comportamenti», ha scritto Alfieri. «Sono certo e convinto che il tempo restituirà la verità, pur vivendo tutta l’amarezza di aver pagato tutto prima ancora che il processo avesse inizio. Con immutata stima e affetto», ha concluso Alfieri.

Le dimissioni, come scritto da Alfieri, sono «irrevocabili». Si dovranno comunque attendere 20 giorni, periodo che la legge a un sindaco per ripensarci. Dopodiché l’atto diventerà definitivo. A quel punto il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, potrà avviare l’iter per lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina del commissario prefettizio che resterà in carica fino alla prima tornata elettorale utile. Procedura diversa, invece, riguarderà la Provincia di Salerno dove si tornerà al voto per l’elezione del solo presidente entro 90 giorni dalla data delle dimissioni e quindi, presumibilmente, entro metà maggio. Fino ad allora sarà il vice presidente Giovanni Guzzo (già nominato facente funzioni dopo la sospensione di Alfieri) a ricoprire la carica rimasta vacante dopo le dimissioni del presidente. Il Consiglio provinciale sarà, invece, regolarmente rinnovato – come da naturale scadenza del mandato biennale – entro fine anno.

La notizia delle dimissioni di Alfieri è stata commentata dagli esponenti del centrodestra, che oltre ad evidenziare il ritardo dell’ormai ex sindaco nel fare un passo indietro, bloccando le attività del Comune, hanno auspicato un cambio di passo nella guida dei due Enti che dovranno tornare al voto. «È finita la telenovela. Sono occorsi cinque mesi per un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini con la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio-Paestum sequestrati. Sulle responsabilità personali di Alfieri dirà il processo ma sulla politica e l’amministrazione il giudizio è già tratto», ha scritto in una nota il senatore Antonio Iannone, commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania. Per Iannone, «occorre una svolta rispetto a questo modo di governare i territori del Pd. Basta clientelismo con spese che distruggono anche il futuro delle Comunità. La responsabilità politica del Pd e del deluchismo ha prodotto disastri che ipotecano l’avvenire». «Cala il sipario – ha concluso il senatore – su una vicenda che doveva vedere subito le dimissioni e il ritorno al voto».

Per il deputato della Lega e coordinatore provinciale del partito a Salerno Attilio Pierro «i cittadini della provincia di Salerno hanno bisogno di una guida responsabile, di amministratori locali presenti e concentrati su quelle che sono le esigenze di una comunità». «In questo senso, le dimissioni di Alfieri da sindaco e presidente della Provincia di Salerno – ha aggiunto – possono rimettere in carreggiata un territorio ferito e per troppo tempo governato dalla stessa sinistra che governa la Campania da un decennio».

All’attacco anche il Movimento 5 Stelle, con la coordinatrice provinciale di Salerno, Virginia Villani, per la quale le dimissioni sono «un atto che sarebbe dovuto arrivare immediatamente, senza aspettare tanti mesi che hanno solo aggravato la crisi istituzionale del territorio». Per Villani Alfieri è espressione di «un sistema politico che ha governato con arroganza e clientelismo, lasciando dietro di sé macerie amministrative e un territorio in ginocchio». «Le dimissioni non cancellano il disastro politico ed economico lasciato in eredità. Per mesi il Comune e la Provincia sono stati ostaggio di una gestione che ha anteposto gli interessi personali e di potere a quelli della collettività. Ora – ha proseguito – è il momento di voltare pagina, di ripristinare legalità e trasparenza, e di restituire ai cittadini un’amministrazione capace di lavorare per il bene comune. L’epoca della gestione spregiudicata di Alfieri è finita, ora si guardi al futuro con responsabilità e serietà».

lunedì, 17 Febbraio 2025 - 19:07
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