Morto il penalista Paolo Trofino: dal caso “Calciopoli” ai grandi processi di camorra, è stato un gigante dell’avvocatura

Trofino Paolo
L'avvocato Paolo Trofino
di maga

Dai grandi scandali del calcio ai processi di criminalità organizzata, passando per le delicate inchieste sui cosiddetti colletti bianchi. L’avvocato Paolo Trofino ha attraversato, da difensore, la storia dei maggiori fatti di cronaca campani ma anche nazionali. Una storia professionale che si è conclusa oggi con una notizia che lascia profonda amarezza nel mondo della giustizia, principalmente quella partenopea e casertana.

Settantacinque anni, Paolo Trofino si è spento nella sua casa di Aversa. Uomo dinamico, dal vocione inconfondibile. Nella vita privata era un padre amorevole e con i giovani colleghi sempre pronto a dare una mano. Odiava essere definito un “decano” nonostante la sua carriera fosse iniziata quando alcuni dei penalisti oggi più affermati a Napoli non erano ancora nati. Lascia la moglie, Luisa, i figli Paolo Jr e Chiara e tre nipotini. Lascia gli amici che hanno condiviso con lui non solo i tribunali ma anche la spensieratezza delle estati a Palinuro, il suo buen retiro.

Lascia gli amici che hanno condiviso con lui la passione per i cavalli: «È un giorno triste per l’ippica e per l’ippodromo di Agnano. La scomparsa di Paolo Trofino lascia un vuoto enorme. Se ne va un grande uomo di legge, un appassionato proprietario di cavalli al trotto ed un amico gentiluomo, leale ed accogliente», ha commentato in una nota il Consiglio di Amministrazione Ippodromi Partenopei, presieduto da Pier Luigi D’Angelo. «Immancabile spettatore delle grandi corse all’ippodromo di Agnano, è stato un amico per tutti, un volto familiare per gli operatori e funzionari ippici di Agnano – ha aggiunto D’Angelo -. Paolo Trofino era anche “caratista” comproprietario del cavallo Frank Gio figlio del campione Face Time Bourbon, con la scuderia Bivans di Antonio Somma, con cui avevano gioito per la sua recente strepitosa vittoria in una corsa di gruppo a Parigi Vincennes».

Soprattutto, Paolo Trofino lascia un vuoto nel mondo forense. «Uomo di grande cultura giuridica e sempre in prima linea per la difesa dei più deboli e per l’applicazione del giusto processo», sono le parole di cordoglio della Camera penale di Napoli. «Esponente della più nobile avvocatura del nostro tempo e fulgido esempio di passione forense per le giovani generazioni di tutto il territorio nazionale» è invece il ricordo cella Camera penale di Santa Maria Capua Vetere.

Trofino è stato il protagonista, da avvocato difensore, del processo “Calciopoli”, lo scandalo investì il mondo del pallone nel 2006 e che ruotava attorno alla figura dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi di cui Trofino è stato lo storico difensore. Ha difeso anche Antonio Giraudo per la vicenda doping. La giustizia sportiva era un terreno sul quale si muoveva con competenza, forte di una profonda conoscenza della materia sorretta pure da un amore personale per lo sport.

Il penalista aversano è stato anche lo storico avvocato del boss di Ottaviano Raffaele Cutolo, morto nel carcere di Parma nel febbraio 2021. Battagliava nelle aule di Tribunale e si batteva anche per la sua categoria: Trofino è stato, infatti, anche presidente della Camera penale di Napoli Nord, dando voce ai colleghi e denunciando ad alta voce le difficoltà del Tribunale di Aversa che non è mai decollato. Se ne va un gigante, è il pensiero che accomuna tutti quelli che l’hanno conosciuto. I funerali si terranno domani alle ore 16 in Cattedrale ad Aversa.

mercoledì, 19 Febbraio 2025 - 12:58
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