Già in apertura di incontro, era apparso nervoso. Tanto che il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che gli sedeva accanto, a un certo punto gli ha poggiato la mano sinistra sul braccio destro a voler fermare l’ennesima e inopportuna “sfuriata”. Fabio Ciciliano, capo della Protezione civile “benedetto” da Giorgia Meloni, è nell’occhio del ciclone. Ieri sera, nella sede della Protezione civile del Comune di Pozzuoli, a Monterusciello, si è tenuto un incontro informativo con la cittadinanza a seguito dello sciame sismico che dal 15 febbraio non sembra dare tregua alla popolazione dei Campi Flegrei. E, come prevedibile, la “folla” è stata quella delle grandi occasioni. Tantissimi cittadini hanno voluto confrontarsi con le istituzioni presenti. Tantissimi cittadini hanno voluto cogliere l’occasione per porgere le loro domande. Qualcuno è dovuto persino rimanere fuori la sala, in strada, al freddo, perché dentro non c’era posto.
Il clima si è fatto subito teso. Cittadini comprensibilmente spaventati e preoccupati hanno iniziato ad “assalire” le istituzioni non solo con domande, ma con veri e propri sfoghi. Sfoghi coi quali si è lamentata una cattiva gestione dell’emergenza risalente negli anni. Di fronte ad una di queste infervorate esternazioni, Ciciliano ha mostrato i primi segnali di forte nervosismo, arrivando ad alzarsi in piedi e a riprendere in malo modo una signora che – dopo avere parlato a microfono – stava continuando a battibeccare con il capo della Protezione civile “off records”.
Ciciliano rivendicava in pratica la possibilità di parlare senza essere interrotto, solo che lo ha fatto dimenticano l’aplomb che ci si aspetta da un rappresentante delle istituzioni e soprattutto dimenticando di trovarsi di fronte a persone giunte lì con un bagaglio di paure che diventa più pesante con il presentarsi di nuove scosse. Tant’è: Ciciliano ha continuato a parlare con un tono stizzito, fino a perdere di nuovo la calma – in maniera evidente – quando una signora ha lamentato una scarsa efficacia negli investimenti e ha accusato il Comune di Pozzuoli di avere sperperato soldi per «feste e festicciole» anziché destinare il denaro in attività a tutelare della popolazione sul fronte del bradisismo. «Signora, se lei parla poi deve aspettare la mia risposta. Non è questo il tavolo in cui si deve discutere questa roba». E stava per alzarsi di nuovo, come a volere sfidare a “tu per tu” l’interlocutrice quando Manfredi gli ha fatto scivolare la mano sul braccio nel chiaro gesto di volerlo fermare, invitandolo – in modo sottinteso – alla calma. Ma è stato quando un ragazzo, nel pieno di un confronto ormai carico di tensione, ha preso la parola che Ciciliano ha dato il peggio di sé. Il giovane ha chiesto: «Cosa fate in caso di una scossa di magnitudo cinque?».
E Ciciliano anziché provare a dosare le parole, anziché provare a rassicurare le persone che la Protezione civile farà tutto ciò che è in suo potere, ha riposto in maniera cruda e sempre con quel tono stizzito e nervoso che lo ha accompagno per tutta la serata del confronto: «La scossa di quinto grado? Cadono i palazzi e conto i morti. Funziona così». Le parole di Ciciliano hanno infuocato i social e scatenato diverse reazioni. Manuel Ruggiero, medico del 118 e presidente dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, impegnata nel denunciare i casi di malasanità, ha accusato: «Hai lanciato una bomba nella psiche delle persone che vivono a Pozzuoli, dimettiti». Molto dura, poi, la presa di posizione degli industriali e dei costruttori di Napoli, con i presidenti delle rispettive associazioni, Costanzo Jannotti Pecci e Angelo Lancellotti, che parlano di dichiarazioni «di una assoluta gravità» che richiedono «un immediato chiarimento. Se, infatti, un possibile innalzamento dei livelli di magnitudo delle scosse sismiche in atto nell’area può provocare distruzioni e morti, è inammissibile che non si sia provveduto a definire un piano di emergenza, a salvaguardia della vita delle persone dell’area potenzialmente pericolosa». Ha scagliato una pietra anche il consigliere comunale e metropolitano di Napoli Rosario Andreozzi (Sinistra Italiana) per il quale le parole di Ciciliano sono «pericolose e gravi». «Le legittime paure delle persone vanno rispettate e comprese non dileggiate; non è il momento di agitare ancor di più i fantasmi che turbano i sonni dei cittadini di tutta la fascia flegrea, si deve lavorare ad azioni concrete e celeri che pongano nella maggior sicurezza possibile la vita delle persone», ha detto Andreozzi.
Più pacate le parole del vicepresidente della Camera ed ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per il quale «in un momento di grande preoccupazione per la popolazione dell’area dei Campi Flegrei, è fondamentale che le istituzioni mantengano un tono responsabile e rassicurante nella comunicazione pubblica». «Le dichiarazioni del capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabio Ciciliano, apparse sulla stampa nelle ultime ore, destano forte perplessità – ha aggiunto -. Comprendo le difficoltà e le pressioni di un incontro pubblico complesso e riconosco l’importanza della chiarezza e della trasparenza nel comunicare i rischi, ma le parole utilizzate non possono e non devono generare panico. La popolazione ha bisogno di risposte concrete, piani di evacuazione chiari e un costante supporto istituzionale, non di affermazioni che possono alimentare ansie e timori».
mercoledì, 19 Febbraio 2025 - 22:26
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