Ci sono i primi punti fermi nell’inchiesta sul crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia che provocò la morte di tre persone, mentre altre undici rimasero ferite: la procura di Napoli (pm Manuela Persico) ha iscritto nel registro degli indagati 12 persone, tra tecnici e funzionari del Comune di Napoli. Non ci sarebbero invece politici. Le ipotesi di reato per le quali si procede sono di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo colposo. Si tratta di un primo salto di qualità dell’inchiesta. Ma le indagini non sono certo chiuse.
La Squadra Mobile di Napoli, delegata dal pm, si è concentrata su due aspetti. Uno riguarda presunte responsabilità per la manutenzione dell’area. L’altro il mancato sgombero della zona, pur in presenza di un’ordinanza sindacale di sgombero, emessa nell’ottobre 2015. Nel corso degli ultimi mesi, anche la Corte sei Conti ha cooperato con la Procura. A gennaio scorso, c’è stato il deposito della relazione tecnica, firmata da due consulenti. Una corposa documentazione è stata acquisita in questi mesi dalla polizia giudiziaria.
Il crollo si verificò la sera di lunedì 22 luglio 2024. Il primo a perdere la vita in quel disastro fu il 29enne Roberto Abbruzzo, deceduto sul colpo. Poi, Margherita Della Ragione, 35 anni. Qualche giorno dopo, in ospedale, perse la vita anche Patrizia Della Ragione, 53 anni, zia di Margherita. A indagare sul crollo sono stati gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli, coordinati dal sostituto procuratore Manuela Persico e dal procuratore aggiunto Sergio Amato.
venerdì, 28 Febbraio 2025 - 18:58
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