Quando alcune compagne di classe le hanno citofonato, è uscita di casa per raggiungerle senza indugio. Invece era una trappola. La trappola di un branco di piccole donne che, per ragioni ancora ignote, le si sono scagliate contro prendendola a schiaffi, pugni e calci. Botte in pieno viso. Una vera e propria spedizione punitiva. La vittima è una ragazzina di 13 anni, mentre i fatti si sono consumati a Marano, in provincia di Napoli, lo scorso 27 febbraio.
Sull’episodio stanno indagando i carabinieri a seguito della denuncia sporta dalla madre. La donna ha ricostruito parte dell’accaduto, spiegando di avere consentito alla figlia di raggiungere le amiche all’ingresso del palazzo dopo che le ragazzine – che frequentano la stessa scuola media – avevano citofonato.
«Circa dieci minuti dopo – ha detto la donna ai carabinieri – mia figlia è rientrata a casa con sangue in faccia, in corrispondenza del naso, del labbro e sopra l’occhio destro». A questo punto la 13enne ha spiegato di essere stata aggredita da una bambina che lei non conoscerebbe. Sembra, inoltre, che qualcuno abbia pure filmato il pestaggio. «Durante il pestaggio erano presenti anche alcuni maschi che, oltre a non essere intervenuti per interrompere il massacro, hanno filmato la scena con lo scopo di diffonderla sul web. Anche alla madre della vittima è arrivato il video del pestaggio», ha spiegato il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli.
«Oggigiorno siamo sin troppi abituati a manifestazioni di violenza, ma quando ad esserne protagoniste sono delle ragazzine poco più che bambine rabbrividiamo. Un raid punitivo che scimmiotta le azioni delle gang di strada, un pestaggio premeditato che si ispira al modus operandi della peggiore criminalità. Abbiamo chiesto – conclude il parlamentare – che vengono identificati tutti i protagonisti di questo atto criminale, da chi ha teso l’agguato a chi ha picchiato (sembra che non sia la prima volta che lo fa) e a chi ha filmato».
lunedì, 3 Marzo 2025 - 16:14
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