Droga a Torre A., fermato business da 8 milioni di euro: donna spaccia con bimbo in braccio, 51 indagati | Video

spaccio neonato torre
Una donna spaccia con il neonato in braccio, a Torre Annunziata

Una donna andava a spacciare droga con il nipotino piccolo in braccio. È quanto emerso a Torre Annunziata nel corso delle indagini sul business della droga gestito sul territorio che stamattina sono sfociate nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto il carcere per 15 persone, i domiciliari per 17 indagati, mentre in 19 sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 48 indagati. Due persone che mancano all’appello sono all’estero, una terza persona – Antonio Gemignani, detto “Papusciello”, tiktoker da 150mila follower e spesso ospite di programmi televisivi delle emittenti locali – è ricercata. Gemignani è destinatario della misura dell’obbligo di firma. I 51 indagati devono rispondere di reati di detenzione illecita e “spaccio” di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.

Per l’esecuzione dell’ordinanza sono scesi in campo, questa mattina, circa 200 carabinieri del Gruppo carabinieri di Torre Annunziata che sono stati impegnati nei territori di Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate, Trecase, Angri, Agropoli, Capaccio Paestum, Battipaglia, Scafati e Catania. Alcune misure sono state notificate a indagati già detenuti in carcere per altro: i detenuti in questione si trovano nelle cse circondariali di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo.

L’inchiesta è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotta dai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata che si sono serviti anche delle immagini delle telecamere. Proprio le telecamere, in una circostanza, hanno inquadrato una donna avvicinarsi a una macchina nera mentre incassava presumibilmente soldi dal passeggero: in braccio aveva un bambino. Poi la donna si è allontanata coprendo il piccino con la copertina sulla testa. Quella donna è stata identificata in Maria Guarino: per lei è stato disposto il carcere.

Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno fatto luce su un business di circa 8 milioni di euro. Il gruppo che gestiva il business si sarebbe avvalso di corrieri della droga provenienti da Napoli e da Roma. E avrebbe anche utilizzato anziani e incensurati per stipare nelle loro case, le casi di insospettabili, i carichi di droga che poi andavano venduti al dettaglio, in strada. Proprio in occasione dello spaccio, sarebbero stati utilizzati spesse volte neonati come elemento di “distrazione”: dare l’impressione di essere un genitore con il bambino al seguito, avrebbe allontanato – era la convinzione degli indagati – sospetti su eventuali attività illecite.

Fondamentali, nella ricostruzione del business e delle dinamiche relative alla gestione delle attività di spaccio, sono state anche le intercettazioni, telefoniche e ambientali. I carabinieri hanno individuato 15 piazze di diverse città, in provincia di Napoli e di Salerno, e sono riusciti a effettuare anche diversi sequestri che hanno dato riscontro a quello che veniva captato nel corso degli “ascolti”. Nello specifico, i carabinieri hanno sequestrato 19 chili di cocaina ma anche oltre 500.000 euro in contanti.

L’approvvigionamento delle varie piazze di spaccio avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri che, a tal fine, utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato 7 arresti in flagranza di reato, individuando anche persone in possesso di armi detenute illegalmente.
Nell’operazione di stamattina, finalizzata all’esecuzione dei provvedimenti, sono impegnati oltre 200 militari: i carabinieri si sono mossi sul territorio oplontino, stabiese e salernitano.

giovedì, 6 Marzo 2025 - 11:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA