Furto di energia elettrica, arrestato il fratello di Maria Rosaria Boccia. Lui si difende: «Ho sempre pagato le bollette»


Il nome di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro del “caso” Sangiuliano che ha determinato le dimissioni di Sangiuliano da ministro della Cultura, torna al centro della cronaca. Ma stavolta per un episodio “indiretto”. Suo fratello, Andrea Gaetano Boccia, è stato arrestato per furto di energia elettrica.

Ieri, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, hanno fatto capolino nel suo negozio di sartoria a Pompei e qui, insieme ai tecnici dell’Enel, hanno riscontrato l’esistenza di un “filo” che, applicato al contatore della corrente, consentiva di non registrare tutti i consumi e quindi di abbattere i costi in bolletta. Il “bypass” – secondo gli inquirenti – avrebbe interessato sia la sartoria che il laboratorio sottostante. Una manomissione che ha determinato l’arresto di Boccia e il processo per direttissima apertosi questa mattina dinanzi al giudice monocratico Emma Aufieri del Tribunale di Torre Annunziata. Per la procura, Boccia avrebbe risparmiato – a parte dal 2016 – circa 36mila euro.

Difeso dall’avvocato Annapaola Palomba, il 44enne ha scelto di rendere dichiarazioni spontaee per respingere ogni accusa. Boccia ha spiegato di avere stipulato regolare contratto e di avere sempre pagato le bollette. Bollette che sono state esibite dalla difesa. Inoltre è stato precisato, che il “filo” partiva esclusivamente dal bagno del laboratorio e quindi non riguarderebbe anche la sartoria. Non solo: Boccia ha anche chiarito di non essersi mai accorto di quel “filo”, di non sapere a cosa servisse.

Dopodiché il giudice ha proceduto con l’udienza di convalida del fermo: il pubblico ministero ha chiesto l’obbligo di firma, mentre la difesa ha chiesto la non convalida della misura per carenza di indizi e in subordine la non applicazione di misura cautelare. Il giudice monocratico Aufieri si è ritirata in camera di consiglio e dopo diverse ore ha deciso di convalidare il fermo e di disporre l’obbligo di firma nei confronti di Boccia. L’avvocato Palomba ha quindi chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato per la trattazione al 16 aprile.

«Sono tranquillo – ha detto il 44enne, rispondendo ai giornalisti all’esito dell’udienza – Si deve preoccupare chi ha fatto qualcosa, non chi non ha fatto niente».

mercoledì, 12 Marzo 2025 - 14:49
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