Campi Flegrei, nuovo terremoto con epicentro a Pozzuoli. Imprenditrice in lacrime: «Ho investito qui, è finito tutto»

terremoto
di Marco Cesario

Trema ancora la terra nell’area dei Campi Flegrei. E trema forte. Ché la magnitudo delle scosse è ancora sulla soglia del 4.0. E tremano, pericolosamente, i nervi di una popolazione. Stritolata tra la paura di trovarsi di fronte a eventi rilevatori e preparatori di catastrofi più gravi e la paura di non essere più al sicuro nelle loro abitazioni, ormai esposte da mesi a continue e importanti sollecitazioni. A Bagnoli, “colpito” dalla scossa di magnitudo 4.4. delle ore 1.25 di giovedì 13 marzo, sono state evacuate per precauzione 67 famiglie da tre palazzi, a seguito di sopralluoghi tecnici.

Oggi pomeriggio, alle 13.32, si è registrato l’ennesimo territorio: magnitudo 3.9, profondità 2,5 chilometri secondo le stime dell’Istituto nazionale di geofisica e vuilcanologia. Ad avvertire il terremoto, questa volta, è stato il versante occidentale, l’area del Giuglianese ha accusato il contraccolpo. L’epicentro è stato a Pozzuoli, e tutte le aree circostante sono quelle che hanno maggiormente risentito degli effetti del territorio. A Bacoli, che l’altro giorno non ha “avvertito” in modo fortissimo il terremoto di magnitudo 4.4 perché – come spiegato dagli esperti – l’energia si era sprigionata verso est, la “botta” è stata pesante.

«Sono in allestimento altre due aree di attesa – ha detto il sindaco Josi Gerardo Della Ragione -. Una è nel centro di Bacoli all’area mercatale e l’altra nel campo di calcio a Cuma, che si aggiungono al centro accoglienza già predisposto dove stanotte hanno dormito nove persone e che è stato aperto anche per i cittadini di Monte di Procida». Poi il messaggio alla comunità: «Vogliamo fare tutto il possibile per essere al vostro fianco. Mi rendo conto che non è semplice affrontare questi giorni così caotici. Ma invito la comunità a non cedere al panico. Noi ci siamo (…) Restiamo uniti. Faremo sentire sempre più forte la voce del popolo flegreo, ovunque sia necessario. Ed otterremo tutto ciò che ci serve».

A Pozzuoli situazione delicata: «C’è stato un grande spavento anche se la magnitudo di questo evento bradisismico è stata inferiore rispetto alla scossa di tre notti fa e questo perché, a quanto pare, la scossa è avvenuta a 2.8 chilometri dalla Solfatara, quindi al centro del Comune di Pozzuoli», ha spiegato il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni. La tensione è alta. A ridosso della zona porto, molti residenti sono in strada: ai giornalisti giunti sul posto urlano la loro rabbia, perché «ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni». Chi può se ne va via. «Chi ha possibilità deve andare via – dice una signora con il trolley lilla in mano -. Così non si può più andare avanti». I titolari di attività commerciali piangono dalla disperazione: «Io ho investito tanto, ho investito in quattro attività in questi anni. Per noi è finito tutto», dice una donna ai cronisti. Molti urlano per le Zlt chiuse, qualcuno si sfoga coi vigili urbani in strada divenuti, loro malgrado, il parafulmine di una comprensibile isteria collettiva: un gruppo di cittadini contesta che le vie di fuga, in questo modo, non sono libere e nessuno interviene, in un momento di pericolo, a rimuovere eventuali ostacoli.

Sono giornate sfiancanti. Anche per chi è impegnato nei controlli di staticità degli edifici nelle zone più colpite. Nelle ultime 24 ore oltre sono state svolte «170 verifiche di stabilità svolte dai Vigili del fuoco nelle zone di Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli», rendono noti i pompieri sul profilo X. È una corsa contro il tempo. Soprattutto rischia di diventare una corsa inutile, perché nuove scosse – a seconda dell’intensità – potrebbero arrecare danni che 24 ore non sono stati riscontrati perché non c’erano.

sabato, 15 Marzo 2025 - 15:08
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