Castellammare, inchiesta sulla prof arrestata per abusi a scuola: al via l’incidente probatorio, ascoltati 5 alunni

giudice martello

Quando si aprirà il processo, non dovranno testimoniare. Non dovranno presentarsi in un’aula di Tribunale per raccontare la loro storia. Non dovranno rispondere al fuoco di fila delle domande di pm e difensore di imputato. Quattro minorenni, vittime di condotte sessualizzanti censurabili da parte di una loro insegnante, sono stati ascoltati questa mattina in incidente probatorio, un’udienza straordinaria che consente – nella fase precedente al processo – di blindare una prova facendola entrare di diritto nel dibattimento.

È il nuovo step dell’inchiesta a carico dell’insegnante di sostegno che fu arrestata mesi fa per via di alcune condotte tenute verso sei alunni, tutti minorenni, all’interno e fuori la scuola media Catello Salvati nel quartiere di Scanano a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Domani toccherà all’unico studente che, secondo il racconto reso, sarebbe stato costretto a subire un vero e proprio atto sessuale nella cosiddetta “saletta”, un’aula della scuola dove la prof portava un piccolo gruppo di studenti a lei affidati e dove sarebbero stati anche stati proiettati dei video dall’esplicito contenuto sessuale.

Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che effettivamente su uno dei computer della scuola qualcuno avrebbe visionato dei video pornografici nel periodo incriminato ma, secondo le versioni fornite dagli studenti-testimoni, le immagini erano state proiettate su una lavagna elettronica e non visionate attraverso il video di un computer.

Tra i colleghi della docente indagata che sono stati ascoltati dai carabinieri e dai magistrati c’è anche la vice preside la quale ha riferito una particolare circostanza: uno degli insegnanti le avrebbe fatto sapere, dopo la sospensione di due studenti trovati a fumare con una sigaretta elettronica in bagno, di averne udito alcuni mentre parlavano di mettersi d’accordo per vendicarsi della prof indagata in quanto responsabile del provvedimento nei loro confronti. La vice preside è stata tra coloro che lo scorso 14 novembre subirono l’aggressione dei genitori, con la prof e il padre di quest’ultima, perché ritenuta colpevole di non avere preso provvedimenti sul caso. Un’aggressione scattata il giorno dopo la denuncia formalizzata da un gruppo di genitori e su cui le indagini vanno avanti.

martedì, 18 Marzo 2025 - 16:15
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