Chiudere il carcere di Sollicciano e procedere a una completa ristrutturazione perché lì «lo stato delle celle è al di sotto del rispetto dei diritti umani». Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, e l’associazione Antigone scrivono così in una lettera inviata al presidente della Regione Toscana e al capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, dopo aver visitato la casa circondariale fiorentina. L’appello è stato lanciato a poche settimane di distanza dall’ennesima visita nella struttura penitenziaria, già oggetto di sopralluogo nel novembre 2022.
Le condizioni in cui vivono i detenuti sono pessime. «I servizi igienici delle celle (dove spesso vengono ricavati spazi dispensa) oltre ad essere coperti di macchie di muffa, sono privi di copertura della tazza e di cassa di scarico, tanto che le persone detenute devono utilizzare un tubo di fortuna attaccato al lavandino – si legge nel documento redatto da Md e Antigone -. Sempre a causa delle infiltrazioni di acqua e’ saltato l’impianto elettrico di alcune celle e le persone detenute devono stare al buio. Le cimici continuano ad infestare i materassi». Da brividi la situazione nella sezione dedicata al transito dei nuovi ingressi: «È scarsamente illuminata e, a causa del sovraffollamento, vi permangono detenuti anche per alcuni mesi senza godere del regime di celle aperte». Non sta messa meglio la sezione ATSM: «Ha gli spazi di attività trattamentale allagati e le persone detenute trascorrono gran parte del tempo in cella sedati senza una concreta prospettiva di presa in carico esterna». Una vergogna. «Non si può stare in detenzione in ambienti che nessun ente destinato alla individuazione della salubrità degli ambienti destinato riterrebbe accettabile», ha detto il magistrato Filippo Focardi, segretario della sezione Toscana di Magistratura democratica.
Una vergogna che – ha incalzato il magistrato Simone Silvestri, componente dell’esecutivo nazionale di Md – la stampa dovrebbe avere la possibilità di documentare. «È quasi impossibile riportare con le parole quello che gli occhi vedono: per questo è importante, e risponde ai più elementari princìpi del diritto di cronaca, che le immagini raccolte nel corso delle ispezioni possano essere diffuse o che il Dap consenta alla stampa, nel rispetto della privacy, di riprendere lo stato delle celle e della struttura – ha detto Silvestri -. Chiediamo che si riesca a ottenere un ingresso delle telecamere – liberando le sezioni dai detenuti – nelle sezione dei detenuti per documentare lo stato delle celle che è al di sotto del rispetto dei diritti umani».
Incalza Francesco Volpi dell’Associazione Antigone: «È dal 2017 che giro per le carceri e Sollicciano è quella che ha la situazione peggiore». All’appello di Md e Antigone ha risposto il presidente della Regione Giani: «Conosco le condizioni della struttura e la situazione drammatica dei detenuti e del personale che ci lavora. Ho da tempo avviato contatti con il ministro Nordio per affrontarla ma ancora non ho ricevuto risposte. Come ho già spiegato in altre circostanze, la Regione non ha competenze dirette sul sistema penitenziario, ma farà tutto quanto è possibile per far sì che Sollicciano possa essere una struttura carceraria capace di assolvere alle funzioni secondo i modi degni di un paese civile».
sabato, 29 Marzo 2025 - 10:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA