Vincenzo De Luca è fuori dai giochi. Esultano dal centrodestra, con Fulvio Martusciello di Forza Italia che non perde tempo a strizzare l’occhio agli “orfani” del governatore invitandoli a cambiare coalizione. E tirano un sospiro di sollievo dal Nazareno, perché il rischio di uno scontro frontale con lo “sceriffo”, con conseguente dispersione di voti e suicidio elettorale, è stato evitato.
In serata la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge regionale della Campania inerente “Disposizioni in materia di ineleggibilità alla carica di presidente della Giunta regionale”, nella parte in cui «esclude dal computo dei mandati rilevanti, ai fini dell’applicazione del principio del divieto di terzo mandato consecutivo per i presidenti di Regione eletti a suffragio universale e diretto, quelli precedenti a quello in corso all’entrata in vigore della legge regionale». Quella legge era stata approvata, a maggioranza, dal Consiglio regionale nel novembre dello scorso anno e di fatto consentiva a Vincenzo De Luca di correre per il terzo mandato consecutivo alla guida di Palazzo Santa Lucia.
La Consulta (15 giudici) ha invece fatto scattare il semaforo rosso, attirandosi le ire dello “sceriffo” che ha diramato una nota piccata. È stata «accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti – ha detto De Luca -. La buona notizia è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti».
LE RAGIONI DELLA CONSULTA
«L’articolo 1 della legge della regione Campania numero 16 del 2024 – scrive la Corte costituzionale -, dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, ‘ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge’». «Con tale ultimo inciso – prosegue la Corte -, il legislatore campano ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del Terzo mandato consecutivo posto dal legislatore statale con la legge numero 165 del 2004, così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica. Il divieto del Terzo mandato consecutivo opera, infatti, per tutte le Regioni ordinarie, dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del presidente della Giunta regionale”, conclude la Corte costituzionale».
CENTRODESTRA ESULTA
Non appena la decisione della Consulta è stata resa nota, dal centrodestra campano è partita una mitragliata di comunicati stampa di giubilo. Fulvio Martusciello, coordinatore regionale in Campania di Forza Italia, s’è portato avanti con il lavoro, lanciando un messaggio a tutti gli “orfani” di De Luca. «Forza Italia è pronta al dialogo con tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un percorso con De Luca e che da oggi possono sentirsi liberi di fare scelte diverse – ha scritto Martusciello in una lettera inviata ai segretari provinciali del partito per annunciare l’apertura delle liste e una nuova fase di dialogo politico -. Forza Italia è pronta al dialogo con tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un percorso con De Luca e che da oggi possono sentirsi liberi di fare scelte diverse. Siamo pronti a valutare la loro adesione a un progetto di cambiamento offrendo loro una casa in cui non sentirsi ospiti. I coordinatori provinciali apriranno le liste con serietà e consapevoli della responsabilità del momento». La missiva dà comunque la misura delle manovre in corso nel centrodestra. Si cercherà di pescare nei “moderati” delle civiche che hanno sostenuto De Luca ma soprattutto si dovrà chiudere, in tempi brevi, il cerchio sul nome del candidato presidente alla guida di Palazzo Santa Lucia. I telefoni sono già caldi, nel frattempo però spazio alle dichiarazioni contro il governatore uscente, rivale assai temuto. «Con la pronuncia della consulta De Luca esce definitivamente di scena dalla politica nazionale. Cala finalmente il sipario su una stagione di basso potere e di asservimento clientelare che ha mortificato per 10 anni la regione Campania, e sul suo piccolo, pessimo interprete», dice il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli.
mercoledì, 9 Aprile 2025 - 21:04
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