Scommesse illegali, calciatori “debitori” che reclutavano colleghi per fare cassa: gioilleria come copertura dei conti


Rolex e oggetti preziosi venduti solo sulla carta e pagati pure il doppio, se non di più, del prezzo di listino, bonifici mascherati e una gioielleria nel cuore di Milano trasformata in un vero e proprio canale per fare scorrere il denaro delle scommesse illegali. Scommesse che hanno visto coinvolti numerosi calciatori di Serie A. È uno degli scenari del nuovo terremoto giudiziario e sportivo che travolge il mondo del calcio. Nessuna partita sarebbe stata truccata, ma il coinvolgimento profondo e diffuso di giocatori solleva interrogativi gravi sul rapporto tra sport e gioco d’azzardo.
L’indagine porta la firma della procura di Milano, e nasce come eredità di un fascicolo avviato dagli inquirenti di Torino nell’ottobre 2023 su Sandro Tonali all’epoca dei fatti centrocampista del Milano e della Nazionale (oggi in forza al Newcastle) e su Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina ed ex della Juve. È venuto fuori che cinque persone – con compiti ben ripartiti – avrebbero messo in piedi una organizzazione di scommesse online che pescava scommettitori soprattutto nel mondo del calcio, grazie alla figura – secondo la procura – dell’ex arbitro Pietro Marinoni, che avrebbe portato i clienti, aiutato i bookmaker e si sarebbe occupato del ritiro del cash dai giocatori.

LA BANDA E LA GIOILLERIA
Il business – secondo la procura di Milano – erano gestito da cinque milanesi: Tommaso De Giacomo, 38 anni, Patrik Frizzera, 45 anni, Antonio Scinocca, 33 anni, Antonino Parise, 43 anni, e Andrea Piccini, 31 anni. In particolare due persone gestivano le piattaforme illegali mentre altre tre amministravano la gioielliere usata per regolare i conti delle giocate.
Per quanto riguarda le piattaforme, De Giacomo – sostiene la magistratura inquirente – dirigeva e coordinava tutte le attività connesse alle scommesse illecite, dalla gestione delle piattaforme illegali alla comunicazione delle password di accesso agli scommettitori e persino contabilità di debiti e crediti per ciascun giocatore. Frizzera, sempre secondo l’accusa, abilitava i giocatori al poker online, creando delle ‘stanze chiuse’ protette da password e decidendo i partecipanti al gruppo di gioco.

Scinocca, Parise e Piccini erano invece soci e amministratori di diritto e di fatto della Elysium Group, la società operante nel settore della vendita di gioielli e orologi, attraverso la quale passavano i pagamenti delle perdite delle scommesse. In pratica consentivano ai calciatori di pagare i debiti di gioco contratti mediante bonifico sui conti correnti della società con sede in Foro Bonaparte: come causale veniva riportata la vendita di orologi o di oggetti preziosi, una vendita che però ero solo fittizia. In alcuni casi veniva emessa anche fattura.

Un altro meccanismo si basava sull’utilizzo di “soggetti prestanome” che hanno messo a disposizione “carte Poste Pay, account Revolut e conti correnti” per “saldare o ridurre le posizioni debitorie”. Sono stati ricostruite transazioni da almeno 300mila euro. I prestanome si occupavano anche della “riscossione del denaro contante”, almeno 400mila euro.

I cinque “organizzatori” del giro di scommesse dovranno comparire dinanzi al gip Castellucci il prossimo 17 aprile per l’interrogatorio preventivo, passaggio necessario per consentire al gip di valutare la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura.

I CALCIATORI
«Un contesto socio-culturale di persone particolarmente suggestionabili sia per la loro giovane età di calciatori poco più che 20enni, sia per l’ingente quantità di denaro che come professionisti del pallone destinano con facilità e imprudenza alle scommesse illegali»: è così che il gip Lidia Castellucci descrive il bacino di calciatori nel quale gli “squali” delle scommesse andavano a caccia.

Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, vengono indicati come i “collettori” delle puntate e avrebbero contributo a “diffondere e pubblicizzare” presso altri calciatori le piattaforme illegali Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com – texinho.com. Inseguiti dai debiti, i due in pratica cercavano nuove “prede” sulle quali poi prendevano percentuali che andavano a compensare le loro perdite. «È stato accertato«, si legge agli atti, che Nicolò Fagioli, oltre a effettuare «numerosissimi bonifici» per oltre 693mila euro di tasca propria, si sia avvalso di «prestiti in denaro» per far fronte al pagamento dei debiti concessi da soggetti terzi chiedendo di «effettuare per suo conto bonifici in favore della gioielleria». I militari delle fiamme gialle stimano 587.640 euro di bonifici alla Elysium per conto di Fagioli. Ha perso molti soldi anche Zaniolo. Interrogato a ottobre 2023, Zaniolo ha ammesso: «Sapevo perfettamente di giocare su piattaforme illecite. Ho sbagliato, sono stato ignorante». Zaniolo era diventato una preda del centrocampista juventino Fagioli e del suo amico allibratore De Giacomo. Quest’ultimo suggerì a Fagioli: «Insegnagli la vita: stagli vicino che se lo catturo bene bene bene come cliente, chiaramente poi ti faccio il regalo a te (…) Vedi di lavorare, l’ideale era di devastarlo sta settimana».

Figurano come scommettitori: Alessandro Florenzi del Milan, lo juventino Weston McKennie, il portiere dei bianconeri Mattia Perin, Raoul Bellanova dell’Atalanta, Leandro Paredes della Roma, il campione del mondo con l’Argentina ed ex della Juventus Angel Di Maria. Un’altra trentina – fra cui il 26enne della Juventus Federico Gatti e il romeno del Tottenham Radu Matei Dragusin – sono coinvolti come vittime per aver saldato i debiti di gioco degli amici. Il sistema prevedeva anche l’uso di prestanome e conti fittizi, con transazioni da almeno 300mila euro e riscossioni in contanti per circa 400mila euro.

sabato, 12 Aprile 2025 - 18:05
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