Dopo la tragedia del 17 aprile che ha scosso l’intera comunità di Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli) e non solo, con il crollo della cabina della funivia del Monte Faito che è costato la vita a quattro persone e ha lasciato un giovane gravemente ferito, il territorio prova a rialzarsi. Da lunedì 28 aprile 2025, infatti, sarà possibile tornare a godere delle escursioni sul Faito, ma senza la funivia, tuttora sotto sequestro da parte della magistratura per via dell’inchiesta finalizzata a stabilire le cause del disastro.
Tutte le notizie sul crollo della cabina della funivia e dell’inchiesta
Lo ha annunciato Eav, l’azienda di trasporto pubblico regionale che gestisce l’impianto. Nella nota si sottolinea che la decisione è stata assunta «su richiesta del territorio, del sindaco di Castellammare e su precisa sollecitazione del presidente Vincenzo De Luca». In via sperimentale verrà attivato un servizio di bus diretto da Vico Equense al Faito, senza fermate intermedie. Le corse dirette saranno 14 in salita e 15 in discesa, pensate per coincidere con l’arrivo dei treni alla stazione Eav di Vico Equense. Il nuovo servizio si aggiunge a quello già esistente, con 3 corse giornaliere di andata e ritorno.
Per agevolare i collegamenti anche da Castellammare di Stabia, Eav ha potenziato i trasferimenti automobilistici tra le due località, con 20 corse al giorno dalle 6:00 alle 19:15, garantendo il transito presso le stazioni Eav di Castellammare (Piazza Unità d’Italia) e Vico Equense.
I titoli di viaggio sono quelli già in uso per i residenti, ora estesi a tutti i viaggiatori: “Andata/Ritorno under 18” a 3,60 euro e “Andata/Ritorno residenti” a 5,90 euro. I biglietti si possono acquistare presso le rivendite convenzionate, le stazioni Eav di Castellammare e Vico Equense, e tramite le app GoEav e Unicocampania. Sono validi anche per l’intero collegamento tra Castellammare e il Faito.
Le indagini sulla tragedia: autopsie completate, quattro gli indagati
Intanto, prosegue il lavoro della magistratura per far luce sulle cause del crollo. Quattro persone – due funzionari e due dipendenti di Eav – risultano iscritte nel registro degli indagati con le accuse di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Si tratta di un atto dovuto per consentire loro di partecipare agli accertamenti tecnici irripetibili; in questa fase, infatti, non si è ancora accertata l’origine del disastro, che consentirà agli inquirenti di stabilire con esattezza anche le eventualità responsabilità. Il primo accertamento tecnico irripetibile si è tenuto nella giornata di ieri ed è stato quelle delle autopsie sui corpi delle quattro vittime. Le operazioni sono state condotte dal medico legale Nicola Giorgio, incaricato dalla procura di Torre Annunziata. Ad assistere anche il dottor Luigi Ricciardi, consulente di parte: è stato nominato da tutti e quattro gli indagati (difesi dagli avvocati Manuela Palombi, Gianni Scarpato, Alberto De Vita e Nicola Pignatiello). Nessuno dei familiari delle vittime ha incaricato un consulente di parte, affidandosi alla procura (per Parlato ci sono gli avvocati Michele Sanseverino e Carlo Sarro; per i Suliman c’è l’avvocato Hillary Sedu).
L’autopsia ha consentito di liberare i corpi: la 25enne Janan Suliman, 25enne farmacista israeliana, è tornata nella sua città natale Mashad con un volo Roma-Tel Aviv partito ieri sera; anche la coppia britannica Elaine e Graeme Derek Winn, appassionati di escursionismo, giunti dall’Inghilterra per esplorare ancora una volta le bellezze italiane, sono rientrati in patria. Nella giornata di domani, sabato 26 aprile, Castellammare di Stabia darà l’ultimo saluto a Carmine Parlato, 59enne macchinista e volto noto della funivia: i funerali si terranno alle ore 14,30 nella cattedrale di Castellammare di Stabia, a celebrare le esequie di Parlato saranno il vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia monsignor Francesco Alfano e i sacerdoti della cattedrale. Resta, invece, ancora ricoverato all’ospedale del Mare Thabeet Suliman, il fratello di Janan: 23 anni, studente in Ingegneria, ha riportato gravi ferite nell’incidente.
Nei prossimi giorni, l’inchiesta entrerà in una fase più tecnica. Gli inquirenti (al lavoro Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, insieme con l’aggiunto Giovanni Cilenti e il procuratore Nunzio Fragliasso) sono concentrati su tre aspetti cruciali: le condizioni della manutenzione della funivia, la rottura del cavo di trazione e il mancato funzionamento del freno d’emergenza. La cabina, infatti, era appena partita dalla stazione di monte quando ha improvvisamente perso il sostegno, precipitando nel vallone e rotolando per decine di metri, travolta da alberi che si sono trasformati in armi letali.
Mercoledì, il pool investigativo ha effettuato un primo sopralluogo non invasivo alle cabine, documentando tutto con droni e telecamere. Si tornerà presto sul posto per esaminare nel dettaglio il cavo di trazione: al momento, non è ancora chiaro se si sia spezzato o se si sia sganciato a causa di una sollecitazione meccanica, magari amplificata dal maltempo della notte precedente alla tragedia.
venerdì, 25 Aprile 2025 - 10:26
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