Conclave 2025, Becciu si ritira e 2 cardinali assenti: quorum a 89. Ipotesi Parolin. Le tappe dell’elezione del Papa

Papa Francesco
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A pochi giorni dall’inizio del Conclave che eleggerà il 267esimo Papa, il Collegio cardinalizio si trova già a fare i conti con alcune defezioni. La più significativa è quella del cardinale Angelo Becciu, che ha annunciato ufficialmente la rinuncia – prevedibile – a partecipare al Conclave: «Avendo a cuore il bene della Chiesa – ha scritto Becciu in una nota –, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza».

Becciu, coinvolto nel controverso caso del palazzo londinese, era stato privato da Papa Francesco dei diritti connessi al cardinalato nel 2020, ma non aveva mai rinunciato esplicitamente al diritto di voto. La sua scelta toglie al Collegio una fonte di imbarazzo in una fase delicatissima.

A ciò si aggiunge la conferma dell’assenza di due cardinali elettori per motivi di salute. Anche se il Vaticano non ha ufficializzato i nomi, è certo che uno di loro è il cardinale Antonio Cañizares Llovera di Valencia, mentre per il secondo si resta nel campo delle ipotesi: inizialmente dato per assente, il cardinale Vinko Puljić ha poi ottenuto il via libera dai medici.

Il numero degli elettori passa così da 135 a 133, abbassando il quorum necessario per l’elezione: saranno richiesti almeno 89 voti (i due terzi del totale).

Come funziona il Conclave

Il Conclave inizierà ufficialmente mercoledì 7 maggio. La giornata si aprirà alle ore 10 con la Messa Pro Eligendo Pontifice nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio, alle 16.30, i cardinali elettori (possono votare quelli con meno di 80 anni) faranno ingresso nella Cappella Sistina per il giuramento e l’inizio della clausura. Da quel momento scatterà l’Extra Omnes – il celebre «fuori tutti» – che chiude le porte alla presenza di estranei.

Con 133 elettori, la maggioranza qualificata dei due terzi prevista dal diritto canonico corrisponde a 88,6 voti. Per effetto dell’arrotondamento, saranno necessari 89 voti per proclamare il nuovo Papa.

Se non si raggiunge l’accordo al primo scrutinio, si procederà con quattro votazioni al giorno: due la mattina e due il pomeriggio, fino a raggiungere la maggioranza richiesta. Ogni votazione sarà seguita da una fumata: bianca per l’elezione, nera per l’assenza di un risultato. La convinzione diffusa, espressa anche dal Patriarca caldeo Louis Raphaël Sako, è che «sarà un Conclave breve, di due-tre giorni». Secondo il cardinale di Baghdad, «c’è un’atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità».

Clima e temi delle Congregazioni generali

In attesa dell’inizio ufficiale del Conclave, i cardinali si riuniscono nelle Congregazioni generali, incontri preparatori che servono per confrontarsi sui temi pastorali e per conoscersi meglio. Alla sesta congregazione hanno partecipato 183 cardinali, con una ventina di interventi sul futuro della Chiesa: si è discusso della visione della Chiesa nel mondo attuale: sfide come la secolarizzazione, l’evangelizzazione, la pace e anche la solitudine sociale.

L’incontro è stato aperto da una meditazione dell’abate benedettino Dom Donato Ogliari:
«Lasciate che la luce dello Spirito incroci la vostra libertà».

Il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni, ha riferito che «i cardinali hanno condiviso prospettive diverse, arricchite dalle esperienze e dai contesti dei vari continenti, interrogandosi su quale risposta la Chiesa sia chiamata a offrire in questo tempo».

I nomi in corsa: il favorito è Parolin

Tra i possibili successori di Papa Francesco si fa strada con forza il nome del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. La sua lunga esperienza diplomatica e il profilo moderato lo rendono un punto di convergenza per molti elettori.

Molti cardinali si conoscono poco tra loro, e proprio per questo potrebbero puntare su una figura già centrale nell’apparato vaticano. Ma i giochi restano apertissimi. «Sarà un Conclave breve, di due-tre giorni», ha detto Louis Raphaël Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei. «C’è un’atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità».

Alla domanda su chi voterà, Sako ha risposto con un sorriso: «Ho un’idea molto chiara ma non la posso dire».

Le ombre sul Conclave: il caso Cipriani

Sullo sfondo resta una nota stonata: il caso del cardinale peruviano Luis Cipriani Thorne. Pur non essendo elettore – ha superato gli 80 anni – il suo comportamento desta scalpore. Sanzionato da Papa Francesco a causa di gravi accuse di abusi sessuali, gli era stato proibito di indossare abiti cardinalizi. Eppure Cipriani è stato visto in tali vesti sia durante il funerale del Papa defunto sia nelle giornate delle Congregazioni. Un gesto che rappresenta una chiara disobbedienza alle disposizioni del Pontefice scomparso e che rischia di gettare un’ombra sul clima di comunione e discernimento che dovrebbe caratterizzare l’evento.

 

martedì, 29 Aprile 2025 - 19:40
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