Annamaria è in arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato della sua bimba di appena sette mesi. Suo marito, dopo essere collassato davanti al corpo senza vita della sua piccola Maria Rosa, ha lasciato l’ospedale ed è tornato a casa. Una casa oggi gonfia di lacrime e dolore.
Ieri (mercoledì 30 aprile) a Misterbianco, comune in provincia di Catania, Annamaria G., di 40 anni, si è affacciata al balcone di casa, un appartamento al terzo piano in via Marchese, e ha gettato di sotto la piccola Maria Rosa, la sua secondogenita. Un volo di 12 metri che non ha lasciato scampo alla piccola. Il marito era in un’altra stanza e ha realizzato quanto fosse accaduto quando dalla strada qualcuno ha iniziato a gridare. È corso in strada e non appena ha capito che quello sull’asfalto era il corpicino della sua bambina, s’è sentito male. In casa c’era anche il primo figlio della coppia, un bimbo di 7 anni, rimasto sotto choc. Annamaria, invece, non ha battuto ciglio.
È rimasta impassibile, ha detto un testimone. Avvolta in quella “bolla” nella quale pare vivesse da diverso tempo: la 40enne aveva con problemi psichiatrici aggravati da una forte depressione post partum ed era seguita dai servizi sociali del Comune e dal dipartimento di Salute mentale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. «Ero appena uscito dalla palestra qui vicino quando il farmacista mi ha chiesto aiuto, era molto provato. Quando ho visto la bimba a terra ho creduto che fosse stata investita con la madre, ma la donna era sul balcone – ha raccontato un cittadino alle telecamere di Mattino 4, la trasmissione di Rai4 – La mamma guardava in modo spassionato dal balcone come se nulla fosse, è stata una scena brutta da vedere. Sono stato accanto alla bimba circa dieci minuti per non farla toccare da nessuno prima dell’arrivo dei soccorsi». «Nessuna lacrima sul viso della mamma, era apparentemente serena», ha concluso.
giovedì, 1 Maggio 2025 - 16:10
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