Il caso più drammatico si è verificato questa mattina a San Secondo Parmense, in provincia di Parma. Un uomo di 53 anni ha accoltellato la moglie 48enne riducendola in fin di vita, davanti agli occhi di due dei loro quattro figli, di 8 e 6 anni. Poi, dopo l’aggressione, l’uomo è fuggito in auto lasciando la donna agonizzante e i bambini terrorizzati. Sono stati proprio loro a chiedere aiuto a una vicina, che ha immediatamente allertato i carabinieri. La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Maggiore di Parma, dove si trova in condizioni gravissime. Nel frattempo, l’uomo ha perso la vita in un incidente stradale mentre percorreva la provinciale che collega Parma a Cremona: si è schiantato contro un altro veicolo ed è morto sul colpo. Le indagini sono in corso per ricostruire le cause e i retroscena di una tragedia familiare che ha segnato profondamente la comunità locale.
La storia si inserisce nel solco di una sequenza di episodi di violenza che, nella sola giornata di oggi (venerdì 2 maggio), si sono registrati a iosa in diverse città italiane.
Bologna: studentessa denuncia i maltrattamenti del padre a scuola
A Bologna, una giovane studentessa ha trovato il coraggio di raccontare a un insegnante i maltrattamenti subiti dal padre, un operaio 48enne con precedenti. Anche la madre, 39 anni, ha denunciato le violenze, che coinvolgevano anche i figli minorenni.
L’uomo è stato indagato per maltrattamenti contro familiari e atti persecutori. Su disposizione del Gip, gli è stato imposto il divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Reggiolo (Reggio Emilia): maltrattamenti e controllo totale sulla moglie
A Reggiolo, nella Bassa Reggiana, un uomo di 46 anni è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia dopo una lunga serie di abusi e umiliazioni ai danni della moglie.
Secondo il racconto della donna, l’uomo la obbligava a non lavorare, a chiedere il permesso per accendere la luce, e la insultava e minacciava di morte quasi quotidianamente. Dopo aver chiesto la separazione, l’uomo ha iniziato a minacciare anche i suoi familiari.
Grazie al “codice rosso”, l’uomo è stato sottoposto al braccialetto elettronico, al divieto di comunicazione e a quello di avvicinamento a meno di un chilometro.
Strongoli (Crotone): chat dall’estero fa scattare il salvataggio
A Strongoli, in provincia di Crotone, una chat arrivata dall’estero ha fatto scattare un’indagine dei carabinieri. Il messaggio, inviato da una ragazza, riferiva di subire violenze da parte del compagno.
I militari, dopo aver rintracciato la vittima tramite i social, hanno confermato l’allarme: la donna era vittima di maltrattamenti fisici e psicologici prolungati, sia in Italia che all’estero.
È stato attivato il codice rosso che ha portato la donna in una struttura protetta, mentre l’uomo, un 33enne, è stato posto agli arresti domiciliari su ordine del Gip.
Corigliano-Rossano (Cosenza): due uomini colpiti da misure cautelari
Nel territorio di Corigliano Calabro, due uomini sono stati destinatari di misure cautelari per episodi distinti di atti persecutori, e uno anche per maltrattamenti in famiglia.
In un primo caso, una donna ha denunciato anni di abusi, controlli ossessivi e minacce da parte del marito, fino a non potersi affacciare al balcone o accompagnare i figli dal medico. Dopo la separazione, lui ha continuato a perseguitarla.
Il Gip ha disposto per lui il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Nel secondo caso, gli arresti domiciliari sono scattati per un uomo accusato di persecuzioni e minacce in un contesto di rapporti di vicinato degenerati.
Catania: botte, minacce e controllo tramite webcam
A Catania, un 42enne è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, secondo l’accusa, ha più volte picchiato e tentato di strangolare la compagna, oltre a controllarla togliendole il cellulare e installando una webcam in casa per spiarla.
La donna, sottoposta a continue violenze fisiche e psicologiche, era persino costretta ad ammettere tradimenti mai avvenuti per cercare di fermare l’escalation. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere.
venerdì, 2 Maggio 2025 - 14:48
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