Da oggi l’aula 113 del Tribunale di Napoli è intitolata alla memoria del penalista Angelo Peluso, scomparso nel 2018, stimato e apprezzato nel Foro di Napoli. Lo scoprimento della targa al termine di una cerimonia alla presenza di familiari e di un folto pubblico, nella quale i relatori a turno hanno ricordato le doti professionali e umane dell’ avvocato, già presidente di Camera penale e consigliere dell’Ordine, protagonista di numerose battaglie in favore dell’Avvocatura per l’affermazione del diritto di difesa e il suo impegno come giornalista. Ad introdurre i lavori Carmine Foreste, presidente del Consiglio dell’ Ordine degli avvocati di Napoli che ha fortemente voluto l’iniziativa «ognuno a modo suo rappresenta un tassello di un mosaico della vita di Angelo e la nostra presenza qui va a ricomporre quel mosaico che è testimoniato, più di tutti, dalla famiglia».
A prendere la parola la presidente della Corte d’ Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli: «Intitolare quest’aula all’ avvocato Peluso significa molto più che apporre una targa: vuol dire imprimere una memoria della nostra istituzione e della nostra comunità, un segno indelebile di un impegno esemplare, di un’etica professionale rara, di una passione per il diritto che si è fatta servizio». A seguire l’intervento del procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, Aldo Policastro che ha conosciuto il professionista e, nel ricordare le doti, ha detto «è uno degli avvocati che si è fatto carico non solo del punto di vista dell’ avvocatura ma anche dei problemi della magistratura e principalmente degli altri: delle persone che venivano coinvolte nei processi ed è intervenuto sempre con attenzione e cautela su tutte le questioni più rilevanti che hanno attraversato la storia della giustizia a Napoli».
La presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo ha parlato di una persona «di altissima preparazione giuridica» e ha detto «forse sono tra le persone che hanno frequentato per più anni questi uffici giudiziari perché ho svolto le funzioni prima di giudice e poi di presidente in questo Tribunale per oltre 30 anni. E la figura dell’avvocato Peluso è sempre stata una figura che si e’ particolarmente distinta, al di la’ della preparazione, proorio per il suo garbo professionale». Momenti salienti della vita umana e professionale anche negli interventi del vicepresidente dell’Unione Camere penali Nicolas Balzano e del presidente della Camera penale di Napoli Marco Muscariello. Le conclusioni sono state affidate all’avvocato Claudio Botti che lo ha definito un «avvocato moderno che non amava la retorica nè i formalismi» e, nel ricordare il professionista, l’uomo e l’amico «il modo migliore per omaggiare Angelo, il suo rigore etico e il suo costante impegno a servizio della classe forense è quello di trasformare il suo ricordo in insegnamento vivo ed attuale che possa rappresentare, in uno dei momenti più critici della nostra vita professionale in un momento di enorme disgregazione e mancanza di appartenenza, un richiamo alla coscienza dei più giovani che si avviano alla professione più bella del mondo: devono sapere che non è un mestiere come gli altri». In chiusura la moglie Francesca, con accanto i due figli, ha tratteggiato un breve ricordo che ha accompagnato i presenti allo scoprimento della targa.
lunedì, 5 Maggio 2025 - 18:23
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