Napoli si schiera, Napoli non resta indifferente. Il caso della Taverna a Santa Chiara, dove la ristoratrice Nives Monda ha avuto un acceso confronto con due turisti israeliani sul massacro in corso a Gaza, anziché placarsi, continua ad allargarsi. Di indignazione contro la presenza israeliana. E di solidarietà nei confronti di chi, come Monda, ha scelto di esporsi.
Mentre la Procura della Repubblica di Napoli apre un fascicolo, sollecitata dalle querele incrociate presentate dalle due parti, la città reagisce con una mobilitazione che ha assunto una portata inaspettata. Circa mille persone, la sera del 6 maggio, hanno riempito Piazza Municipio per esprimere la propria solidarietà al popolo palestinese e per sostenere apertamente la titolare del ristorante, noto per aver aderito alla campagna contro l’apartheid israeliano e il genocidio palestinese.
Nel cuore di Napoli si sono levati cori di protesta contro l’amministrazione comunale, accusata di aver mostrato vicinanza alla coppia israeliana senza aver ascoltato la versione di Nives Monda. Non sono mancati striscioni duri, tra cui uno indirizzato al sindaco Gaetano Manfredi: «Sindaco di Napoli, 2 anni di genocidio, 2 anni di silenzio».
La risposta del Comune è arrivata poche ore dopo: il sindaco incontrerà Monda domani a Palazzo San Giacomo, insieme a una delegazione di cittadini che chiedono maggiore coerenza e ascolto da parte delle istituzioni. Un incontro che segue le polemiche nate dopo la visita dell’assessora al Turismo, Teresa Armato, ai due turisti coinvolti nell’episodio.
In piazza, al fianco di Monda, c’erano funzionari, insegnanti, studenti, liberi professionisti, attivisti. Cittadini comuni, ma anche volti noti dell’impegno sociale e politico napoletano: padre Alex Zanotelli, Sergio D’Angelo, Tommaso Sodano, Claudio De Magistris, oltre a delegazioni dell’Anpi e di diversi movimenti giovanili.
«Oggi Napoli dà una risposta molto forte, partendo da quanto accaduto a Nives Monda nella Taverna, per dire in maniera netta che Israele sta commettendo un genocidio nei confronti di una popolazione», ha dichiarato Bruno Santoro, uno dei manifestanti. «Questa non è una guerra, è una pulizia etnica. E ciò che ci ha spinti in piazza è anche il silenzio dei media, il silenzio delle istituzioni. Non è possibile che Netanyahu continui a parlare di “presa totale” di Gaza mentre la comunità internazionale resta a guardare».
A chiudere simbolicamente la manifestazione è stato padre Zanotelli: «È un miracolo che oggi ci sia così tanta gente comune in piazza. Sono giorni che provo angoscia. L’Occidente si professa cristiano ma resta indifferente di fronte a un popolo che viene massacrato. Napoli ha reagito, e questo è solo l’inizio. Dobbiamo lanciare un appello alle altre città italiane: riempite anche voi le piazze».
martedì, 6 Maggio 2025 - 22:29
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