Una mazzata per Enel Energia, sia sul fronte economico ma soprattutto su quello di immagine. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha ufficialmente chiuso il procedimento istruttorio nei confronti di Enel Energia S.p.A., accertando una pratica commerciale scorretta nella comunicazione degli aumenti contrattuali per luce e gas. Enel Energia, per evitare una sanzione, è corsa ai ripari accettando di mettere mano al portafogli: risarcirà oltre 40.000 utenti per un importo totale di 5 milioni di euro. Non solo: Enel Energia si impegna anche a dei correttivi nelle comunicazioni. Ma la vicenda è tutt’altro che conclusa: le associazioni dei consumatori – grazie ai quali l’Antitrust ha acceso i riflettori – annunciano battaglia e una class action collettiva è già in corso.
Cosa è successo: aumenti unilaterali e comunicazioni opache
Secondo quanto accertato dall’Antitrust, Enel avrebbe modificato in modo unilaterale le condizioni economiche dei contratti a partire dal 1° giugno 2023, aumentando sensibilmente i costi di luce e gas (fino a 0,40 €/kWh per l’elettricità e 2,46 €/smc per il gas), senza che la comunicazione fosse chiaramente recepita dai clienti. In molti casi, infatti, le notifiche non sono mai arrivate o sono finite nello spam, rendendo i consumatori inconsapevoli degli aumenti.
Gli impegni accettati da Enel
Per chiudere il procedimento e scongiurare una sanzione, Enel Energia ha presentato una serie di misure correttive che l’Antitrust ha accolto:
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Miglioramento della trasparenza: comunicazioni più chiare via SMS, e-mail e nell’area clienti.
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Assistenza potenziata: formazione agli operatori e strumenti per verificare la ricezione delle comunicazioni.
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Ristori economici: rimborso del 25-50% della differenza tariffaria applicata su base retroattiva a oltre 100.000 clienti (attivi o cessati).
In totale, Enel erogherà oltre 5 milioni di euro in compensazioni.
Come e quando arriveranno i rimborsi
I rimborsi saranno erogati secondo due modalità:
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Clienti attivi: il rimborso avverrà in bolletta, entro la terza fattura utile.
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Clienti cessati: riceveranno una nota di credito rimborsabile tramite Mooney o assegno postale, entro 7 mesi.
I rimborsi saranno riconosciuti automaticamente a:
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Chi ha ricevuto una comunicazione cartacea non consegnata tra giugno 2023 e aprile 2024.
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Chi ha ricevuto la comunicazione digitale, ma ha presentato un reclamo ad Enel o all’AGCM lamentando scarsa chiarezza.
Consumatori insoddisfatti: «Ristori insufficienti, esclusi i più fragili»
Nonostante l’intervento dell’AGCM, il mondo del consumerismo resta sul piede di guerra. Le principali associazioni — Codacons, Unc, Assoutenti, Confconsumatori, Adusbef, Ctcu e Udicon — denunciano un provvedimento inadeguato:
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«I rimborsi sono parziali e non uniformi»
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«Chi non ha sporto reclamo resta escluso»
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«Serve una sanzione per dissuadere altre aziende»
Federconsumatori accoglie con favore la decisione dell’Autorità, ma ribadisce la necessità di monitorare costantemente il comportamento degli operatori, sottolineando come sia inaccettabile che la trasparenza venga garantita solo dopo un procedimento formale.
Enel si difende: «Pratiche legittime, nuovi standard di trasparenza»
Enel Energia, da parte sua, si dice soddisfatta per la conclusione dell’istruttoria e rivendica la bontà del proprio operato. L’attuale management — insediatosi a maggio 2023 — sottolinea di aver subito introdotto nuove misure a tutela dei clienti. La società ritiene di aver agito in modo legittimo, ma accetta comunque gli impegni per “rafforzare la comunicazione e le tutele contrattuali”.
Il futuro: class action in arrivo e appello al Governo
Le associazioni dei consumatori non si fermano. Annunciano azioni legali collettive e chiedono l’intervento diretto del Governo Meloni affinché si faccia luce sulle pratiche dell’operatore energetico. L’obiettivo? Indennizzi più equi, tutela universale e regole più stringenti. Per migliaia di cittadini italiani, la battaglia non è finita: le bollette restano un terreno di scontro e vigilanza continua.
mercoledì, 7 Maggio 2025 - 11:34
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